Giornata della memoria: “Un monito contro il linguaggio d’odio”

27 Gennaio 2020

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Nel giorno del 75esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz, ricordiamo il più sistematico, esteso ed efferato genocidio della storia. Un monito per tutte le volte che, presi dagli affanni quotidiani, dimentichiamo come linguaggio d’odio, antisemitismo e razzismo possano essere letali. Oggi assistiamo, accanto a noi, al riemergere delle stesse idee che cento anni fa contribuirono a creare ciò che la Giornata della Memoria vuole, giustamente, impedire che venga sminuito, riscritto, dimenticato.

E tantomeno dobbiamo scordare tutte quelle altre volte in cui una violazione sistematica dei diritti umani è stata protetta dalle leggi di uno Stato. La segregazione razziale negli Stati Uniti, l’apartheid in Sudafrica, l’illegalità dell’omosessualità, ancora presente in oltre ottanta paesi, l’ineguale retribuzione tra donne e uomini, ancora imperante in tutto il mondo.

Queste sono solo alcune delle ragioni che devono spingerci, oggi, a considerare il 27 gennaio un momento imprescindibile di memoria storica.

Ma non dobbiamo limitarci a questo. Fino a quando esisteranno vittime, in questo giorno celebreremo anche il nostro impegno politico per far sì che i diritti umani si trasformino in una realtà.

Oggi meditiamo su ciò che è stato, e rinnoviamo la nostra determinazione a far sì che ogni persona che sia stata violata nella propria dignità, ovunque si trovi, non cammini più sola.

Emanuele Russo, Presidente di Amnesty International Italia.