Gli attentati nello Sri Lanka, un altro tragico avviso che è necessario contrastare l’odio

22 Aprile 2019

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I devastanti attentati di domenica 21 aprile contro chiese e alberghi di tre città dello Sri Lanka, che hanno causato finora oltre 290 morti e più di 500 feriti, sono l’ulteriore terribile segno dell’intolleranza e dell’odio presenti nelle società di ogni parte del mondo.
Amnesty International è pienamente solidale con lo Sri Lanka in questi giorni di dolore ed esprime la più profonda solidarietà alle vittime, ai loro familiari, ai loro amici e alle loro comunità“, ha dichiarato Kumi Naidoo, segretario generale di Amnesty International.
Neanche un mese dopo gli sconvolgenti attacchi in Nuova Zelanda, gli attentati del 21 aprile sottolineano l’urgenza che i leader del mondo riconoscano quanto sia enormemente grave colpire le persone a causa della loro identità e inizino ad agire con la necessaria tempestività: è importante che gli stati proteggano il diritto di ogni essere umano alla vita e a praticare in pace la sua religione.
Oggi le vittime sono fedeli cristiani, ieri erano fedeli musulmani. Tanti altri attentati neanche fanno notizia. La realtà è che le minoranze sono al centro della violenza e i leader politici devono sostenere senza ambiguità società plurali e i diritti dei gruppi minoritari“, ha sottolineato Naidoo.
I leader che alimentano la demonizzazione di determinati gruppi devono assumersi tutte le loro responsabilità e smetterla di gettare benzina sul fuoco con la loro retorica piena d’odio e con politiche basate sull’identità delle persone, come la loro fede o la loro condizione di migranti e richiedenti asilo.
I dirigenti politici e religiosi dello Sri Lanka devono prendere posizione contro l’odio e tenere unite le persone solidalmente in questi tempi tragici.
La popolazione dello Sri Lanka ha sofferto fin troppo a causa della violenza. Chiediamo al governo di prendere misure decisive per individuare i responsabili degli attentati del 21 aprile e sottoporli a un giusto processo, così come a sviluppare un programma per promuovere l’unità nella diversità“, ha concluso Naidoo.