Gli Usa annullano il divieto di fornire armi offensive all’Arabia Saudita

14 Agosto 2024

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La decisione, annunciata dall’amministrazione Biden, che gli Usa hanno annullato la sospensione, durata quattro anni, della fornitura di armi offensive all’Arabia Saudita è, secondo Amnesty International Usa, sconsiderata alla luce delle abbondanti prove che, in passato, quei trasferimenti di armi alla coalizione a guida saudita hanno causato enormi danni alla popolazione civile dello Yemen, ancora alle prese con le durature conseguenze del conflitto in corso.

Gli Usa e gli altri stati esportatori di armi, equipaggiamento e assistenza militare all’Arabia Saudita dovrebbero, al contrario, sospendere ogni trasferimento fino a quando non verrà fatta luce sulle violazioni del diritto umanitario internazionale commesse nello Yemen.

Annullando la sospensione della vendita di armi offensive all’Arabia Saudita senza che siano state sanzionate le responsabilità dei crimini del passato, l’amministrazione Biden sta dicendo alle autorità saudite e ad altri governi che il rispetto del diritto internazionale è del tutto opzionale.

Gli Usa non devono trasferire armi dove vi sia il rischio che saranno usate per compiere violazioni del diritto internazionale e verso governo noti per aver gravemente violato le sue norme, comprese quelle sui crimini di guerra. Questo vale per l’Arabia Saudita come per Israele e per altri stati.

Gli Usa dovrebbero, invece, sostenere i tentativi della giustizia internazionale in corso per fornire riparazione e giustizia alle vittime del conflitto nello Yemen.

La popolazione yemenita sta affrontando una delle più atroci crisi umanitarie al mondo e la recente escalation militare nel paese, a seguito degli attacchi di Regno Unito, Usa e Israele contro obiettivi huthi, rischia di aggravare ulteriormente la sofferenza della popolazione civile.