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Il 7 ottobre un tribunale di Atene ha giudicato sette dirigenti del gruppo di estrema destra Alba dorata – compreso il leader Nikos Michalolakos – colpevoli di aver diretto un’organizzazione criminale e altri 11 esponenti del gruppo, ex parlamentari, di aver fatto parte di un’organizzazione criminale.
“La sentenza invia un messaggio chiaro ai gruppi politici che portano avanti aggressivi programmi contro i migranti e contro i diritti umani e riconosce che i gruppi violenti e razzisti costituiscono una minaccia grave per le nostre società“, ha dichiarato Nils Muižnieks, direttore di Amnesty International per l’Europa.
La sentenza è giunta al termine di un processo durato cinque anni e mezzo e a sette anni dall’assassinio del rapper antifascista Pavlos Fyssas. Di questo crimine è stato giudicato colpevole Giorgios Roupakias, con la complicità di altri nove membri di Alba dorata. Altri tre imputati sono stati giudicati colpevoli del tentato omicidio del pescatore egiziano Abouzid Embarak e ulteriori quattro del ferimento grave di tre sindacalisti.
Gli osservatori di Amnesty International che hanno assistito all’udienza hanno poi testimoniato l’uso indiscriminato dei gas lacrimogeni da parte delle forze di polizia contro migliaia di manifestanti pacifici che si erano radunati fuori dal tribunale.