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Amnesty International ha chiesto alla Grecia di agire immediatamente per porre rimedio alle condizioni deplorevoli di detenzione in cui si trovano soprattutto i migranti irregolari, tali da configurarsi in molti casi come trattamento crudele, disumano e degradante. Le autorità di Atene dovrebbero immediatamente sospendere la prassi della detenzione automatica dei cittadini stranieri sulla base della loro condizione di migranti.
Il 15 marzo, con una decisione irrituale, il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti o pene crudeli, inumani e degradanti (Cpt), ha diffuso una dichiarazione pubblica. A spingere il Cpt a questo passo è stata la circostanza che la Grecia non ha preso in considerazione le preoccupazioni dell’organismo europeo sulle condizioni di detenzione dei migranti irregolari e sullo stato del sistema penitenziario del paese. Il Cpt aveva deplorato l’assenza di provvedimenti per contrastare il peggioramento delle condizioni di vita e del trattamento dei detenuti nelle carceri del paese e per risolvere le profonde carenze del regime di detenzione nei confronti dei migranti irregolari.
Amnesty International ha sollecitato la Grecia a cooperare col Cpt e ad accoglierne le raccomandazioni, per evitare ulteriori violazioni dei diritti umani. In particolare, Amnesty International chiede di:
considerare la detenzione dei richiedenti asilo solo nei casi più eccezionali e nella misura in cui tale detenzione sia in linea con le norme e gli standard del diritto internazionale dei diritti umani e dei rifugiati;
evitare la detenzione di migranti in condizione di vulnerabilità, come le persone sopravvissute alla tortura, le vittime di traffico di esseri umani e i bambini, questi ultimi accompagnati o meno che siano;
in ogni caso, non trattenere persone in strutture gravemente sovraffollate e/o le cui condizioni costituiscano trattamento crudele, inumano e degradante, come le sedi delle guardie di frontiera e altri centri di detenzione per cittadini stranieri, come quelli di Soulfi, Tihero e dell’aeroporto di Atene;
prevedere meccanismi che consentano ai detenuti di contestare in modo efficace la legalità della loro detenzione, specialmente quando questa può costituire un trattamento crudele, inumano e degradante;
istituire adeguate strutture di accoglienza per i richiedenti asilo e altri gruppi vulnerabili, in linea con gli obblighi di diritti internazionale della Grecia e con gli standard minimi in vigore nell’Unione europea;
attuare riforme legislative, rapide ed efficaci, sulle questioni relative alla detenzione dei migranti.
Tenendo conto delle sfide che i flussi misti di migranti pongono in questi anni alla Grecia, Amnesty International ha chiesto inoltre all’Unione europea e ai suoi stati membri di assistere le autorità di Atene nell’istituire centri adeguati di accoglienza per le persone in arrivo sul suo territorio e nel valutare i loro bisogni di protezione.