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In occasione del sedicesimo anniversario dell’apertura del centro di detenzione di Guantánamo Bay, chiediamo ancora una volta la chiusura e un processo equo oppure il rilascio immediato delle persone che vi sono ancora trattenute.
“Nel corso degli anni, Guantánamo è diventato il simbolo della tortura, dei trasferimenti illegali e delle detenzioni a tempo indeterminato senza accusa né processo, in totale violazione degli standard internazionali sulla giustizia e sui diritti umani – ha dichiarato in una nota ufficiale Erika Guevara Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe –. La sua chiusura è tanto essenziale quanto lungamente dovuta“.
A Guantánamo restano 41 persone, tutte detenute da oltre 10 anni. La maggior parte di loro non è mai stata processata né accusata, mentre altri stanno affrontando processi iniqui da parte delle commissioni militari che in alcuni casi potrebbero concludersi persino con una condanna a morte.
Tra le persone ancora detenute, il caso di Toffiq al-Bihani, a Guantánamo senza accusa né processo dal 2003 e più volte sottoposto a maltrattamenti e torture. Le autorità statunitensi hanno affermato chiaramente che non intendono incriminarlo.
“Non si comprende perché al-Bihani si trovi ancora a Guantánamo. Il suo caso spiega come il centro di detenzione rimanga un luogo di elevate violazioni dei diritti umani – ha aggiunto Guevara Rosas –. Al-Bihani dovrebbe essere trasferito in un paese che rispetti i suoi diritti umani, così come per tutti gli altri detenuti ancora a Guantánamo dovrebbe essere trovata una soluzione pienamente in linea col diritto internazionale dei diritti umani. Questa abominevole struttura detentiva dovrebbe essere chiusa una volta per tutte“.
Mohamedou Ould Salahi, un ex detenuto di Guantánamo, ha dichiarato: “So per esperienza diretta che a Guantánamo i prigionieri vengono trattati in modo crudele e degradante. È assurdo che persone come Toffiq al-Bihami continuino a stare lì dentro. Mi associo alla richiesta di Amnesty International che sia trasferito fuori da quella prigione“.
Da ogni parte del mondo i nostri attivisti stanno sollecitando il dipartimento Usa alla Difesa a rilasciare al-Bihami, a trovare una soluzione pienamente in linea col diritto internazionale dei diritti umani per tutte le altre persone che vi sono ancora detenute e a chiudere il centro di detenzione una volta per tutte.