Guantánamo: il Presidente Obama apre alle sfide di Amnesty International

22 Gennaio 2009

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22 gennaio 2008

Dopo anni di intense campagne da parte di Amnesty International (AI), le notizie secondo le quali il Presidente Obama ha ordinato la chiusura di Guantánamo e la fine della tortura rappresentano una vittoria conseguita al prezzo del duro impegno degli attivisti di AI e degli attivisti per diritti umani di tutto il mondo.
Tutti coloro che hanno partecipato a campagne su questi temi devono essere orgogliosi di quale importante obiettivo i loro instancabili sforzi abbiano conseguito.

Il 20 gennaio, a Guantánamo, la pubblica accusa aveva già chiesto ai giudici di sospendere per 120 giorni i procedimenti delle commissioni militari nei confronti di cinque prigionieri che, in precedenza, avevano trascorso fino a 4 anni e mezzo di detenzione in centri segreti della Cia prima di essere trasferiti, nel settembre 2006, a Guantánamo.

Nel documento si legge che il segretario alla Difesa Robert Gates ha, su ordine del presidente Barack Obama, chiesto al procuratore capo delle commissioni militari di sospendere tutti i procedimenti in corso, per consentire alla nuova amministrazione di ‘rivedere i casi dei detenuti attualmente a Guantánamo Bay, Cuba, che non siano in attesa di rilascio o trasferimento, allo scopo di determinare la necessità di un procedimento e quale sia la sede migliore per ogni futuro procedimento’.

La campagna condotta in questi anni da AI e da altre organizzazioni per i diritti umani sta dando i suoi risultati. Chiediamo all’Amministrazione Obama di continuare ad agire con urgenza per rimediare agli errori commessi nel corso dei sette anni precedenti in nome della lotta al terrorismo.