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Amnesty International ha chiesto ad Hamas di impegnarsi in modo inequivocabile ad aderire al diritto internazionale, rispettare i diritti di tutti i palestinesi a prescindere dallo schieramento politico e ripudiare la politica di colpire i civili israeliani.
‘Mentre si prepara a formare il prossimo governo dell’Autorità Palestinese, Hamas deve impegnarsi a non risparmiare alcuno sforzo per porre fine alla spirale di violenza che è costata la vita di così tanti civili israeliani e palestinesi‘ – ha dichiarato l’organizzazione per i diritti umani, che sottolinea come il diritto internazionale prescrive il divieto assoluto di colpire i civili: esso si applica a chiunque e in qualsiasi circostanza, sia a coloro che vivono sotto occupazione e che lottano per l’autodeterminazione, sia alla potenza occupante.
La campagna di attentati suicidi e di altri attacchi deliberati contro i civili israeliani da parte di Hamas e di altri gruppi armati costituisce un crimine contro l’umanità, uno dei più gravi previsti dal diritto internazionale. Hamas dovrà rinunciare pubblicamente a questa campagna, impegnarsi a porre fine a questi attacchi e collaborare per portare di fronte alla giustizia chi li pianifica e chi vi prende parte.
‘Dirigenti e portavoce di Hamas hanno spesso condannato gli attacchi israeliani contro i palestinesi come violazioni del diritto internazionale. Al contempo, però, hanno cercato di giustificare l’uccisione di civili israeliani come modalità di resistenza all’occupazione. Hamas deve riconoscere che il proprio comportamento rappresenta a sua volta violazione del diritto internazionale, sia quando agisce contro la popolazione israeliana che contro quella palestinese‘ – ha dichiarato Amnesty International.
L’impegno di Hamas a rispettare la cosiddetta ‘quiete’ o ‘calma’ (tahadieh, in arabo), in passato ampiamente mantenuto, è un passo positivo ma insufficiente. Negli ultimi anni, i frequenti lanci, da parte di militanti di Hamas, di missili Qassam dalla Striscia di Gaza verso le città israeliane ha terrorizzato i residenti israeliani, provocando in alcuni casi diversi morti e feriti. Queste azioni non possono essere accettate in alcuna circostanza e devono essere abbandonate immediatamente.
A livello locale, essendo emerso come il principale partito nelle recenti elezioni parlamentari, Hamas deve ora astenersi da ogni azione che possa causare un peggioramento della situazione dei diritti umani nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Dovrà fare ogni sforzo per ridurre la tensione e porre fine agli scontri tra le varie fazioni palestinesi, che hanno causato numerose vittime e hanno creato un clima di insicurezza tra la popolazione.
Il comportamento dei membri di Hamas, e in particolare il loro sconsiderato uso di armi ed esplosivi in aree residenziali, ha contribuito alla progressiva illegalità e al rafforzamento di una cultura della violenza. L’impunità è diventata legge e a ciò si è accompagnato il fallimento dell’Autorità Palestinese nel chiamare a rispondere del proprio operato i membri di Hamas e di altri gruppi armati – compresi quelli leali verso al Fatah – responsabili di ferimenti e uccisioni di palestinesi innocenti.
‘In primo luogo, Hamas deve condannare questi abusi e l’illegalità diffusa e impegnarsi affinché i propri membri non compiano azioni che potrebbero direttamente o indirettamente mettere a rischio la sicurezza di altri. Hamas dovrà inoltre dire chiaramente e pubblicamente che non tollererà alcuna azione o incitamento all’azione da parte dei suoi membri e attivisti che limiti o violi i diritti umani dei palestinesi di altro orientamento politico o per motivi di genere‘ – ha proseguito Amnesty International.
Hamas dovrà inoltre presentare proposte concrete, in linea con gli standard del diritto internazionale, per porre fine alla violenza tra le fazioni e spezzare il ciclo dell’impunità che da troppo tempo protegge gli autori di uccisioni e di altri abusi dei diritti umani, e impegnarsi a emanare leggi che portino giustizia e rafforzino i diritti umani della popolazione palestinese. Ogni revisione delle leggi e delle prassi esistenti dovrà assicurare il rispetto dei diritti umani delle donne.
‘Contemporaneamente, le autorità israeliane dovranno impegnarsi a rispettare il diritto internazionale e la comunità internazionale, comprese le Nazioni Unite e l’Unione europea, dovrà fare i passi necessari per assicurare che ciò accada‘ – ha affermato Amnesty International.
In particolare, Israele dovrà porre fine alle esecuzioni extragiudiziali e alle altre uccisioni illegali di palestinesi, alla distruzione e alla confisca di case e terreni palestinesi, all’espansione degli insediamenti, alla costruzione del muro o recinzione di 600 chilometri attraverso la Cisgiordania, alle chiusure e ai blocchi che limitano in modo arbitrario il movimento dei palestinesi nei Territori Occupati e il loro accesso al lavoro, all’educazione e ai servizi sanitari.
‘La comunità internazionale non può continuare a ignorare il fatto che queste violazioni alimentano il ciclo della violenza. Subordinare i diritti umani a considerazioni politiche finirà solo per compromettere la prospettiva di una pace e di una sicurezza durature tra israeliani e palestinesi‘ – ha ammonito Amnesty International.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 1° febbraio 2006
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