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David Castillo, ex dirigente dell’azienda Desarrollos Energéticos e responsabile del progetto idroelettrico di Agua Zarca, è stato giudicato colpevole come coautore dell’omicidio della difensora dei diritti umani dell’Honduras Berta Cáceres, avvenuto il 2 marzo 2016.
Berta Cáceres era la coordinatrice del Consiglio civico delle organizzazioni native e popolari e aveva promosso una campagna contro il progetto di Agua Zarca a causa dell’impatto che avrebbe avuto sul territorio del popolo nativo Lenca. Aveva già ricevuto minacce di morte.
“Si tratta di un’importante passo avanti, atteso da tempo. Ma non avremo mai una vera giustizia fino a quando resteranno nell’ombra le altre persone coinvolte nell’omicidio di Berta, soprattutto coloro che lo pianificarono. Fino ad allora, i difensori dei diritti umani dell’Honduras continueranno a stare in pericolo”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International.
Secondo Frontline Defenders, l’Honduras è il terzo paese più mortale al mondo per i difensori dei diritti umani: nel 2020 ne sono stati uccisi 20, sei in più rispetto al 2019. Per Global Witness, è il paese col maggior numero di omicidi di difensori dell’ambiente rispetto alla popolazione.
L’entità della condanna di Castillo dev’essere ancora determinata. In tutti questi anni, gli avvocati difensori degli imputati per l’omicidio di Berta Cáceres hanno fatto ricorso a ogni tattica per rallentare i processi. Il gruppo di avvocati internazionali che fornisce consulenza legale alla famiglia Cáceres ha denunciato gravi carenze nelle indagini e ha prodotto prove che implicherebbero nell’omicidio dirigenti aziendali di alto livello e funzionari dello stato.