© Foto di Anaïs Taracena
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Si è svolta il 22 ottobre, in gran segreto, l’udienza preliminare del processo contro David Castillo, ex direttore della compagnia Desarrollos Energéticos (Desa), unico sospettato di aver ordinato l’omicidio della difensora dell’ambiente Berta Cáceres, avvenuto il 2 marzo 2016.
La Desa era responsabile del progetto della diga idroelettrica Agua Zarca, al quale si opponeva Berta Cáceres, coordinatrice del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e native dell’Honduras.
L’udienza, a porte chiuse a causa della pandemia da Covid-19, non è stata neanche trasmessa in streaming, a causa dell’asserita assenza di un tecnico.
“In un paese come l’Honduras, dove coloro che difendono il diritto alla terra e i diritti ambientali sono sotto costante minaccia di morte e l’impunità è quasi totale, assicurare che i processi vengano seguiti da giornalisti e osservatori è un elemento fondamentale per la società nel suo insieme e, nel caso specifico, per conoscere la verità sull’assassinio di Berta Cáceres. Il processo contro David Castillo dev’essere trasparente“, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.