Honduras: un piano per i diritti umani

29 Gennaio 2010

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Amnesty International presenta un piano per i diritti umani in Honduras

(29 gennaio 2010)

Amnesty International ha rivolto una serie di raccomandazioni al neo eletto presidente Porfirio Lobo affinché rimedi alla grave situazione dei diritti umani creatasi a partire dal colpo di stato del 28 giugno 2009, che ha lasciato centinaia di persone in attesa di giustizia.
 
Nelle 13 raccomandazioni, l’organizzazione per i diritti umani chiede che si indaghi sulle violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza, si rigettino le leggi di amnistia per i responsabili di crimini, si formino i giudici sulle leggi internazionali in materia di diritti umani e si formuli un programma di effettiva protezione dei testimoni.
 
Il drammatico colpo di stato in Honduras ha generato nel paese la necessità inderogabile di un programma di ricostruzione dei diritti umani, con obiettivi chiari e un termine temporale per la sua realizzazione‘ – ha affermato Kerrie Howard, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty International. 
 
Se il presidente Lobo vuole ristabilire lo stato di diritto e la fiducia nel suo governo, deve garantire che affronterà velocemente e con efficacia le violazioni degli ultimi sette mesi‘.
 
Il rapporto di Amnesty International, inoltre, documenta 20 casi di abusi, tra cui uccisioni da parte della polizia, detenzioni arbitrarie, maltrattamenti in carcere, abusi sessuali su donne e ragazze, persecuzioni di giornalisti, giudici e attivisti. Nessuno è stato chiamato a rispondere per gli abusi commessi e poche indagini sono state aperte.
 
Il 1° agosto, Roger Abraham Vallejo, 38 anni, è morto in ospedale a causa delle ferite provocate da una pallottola di gomma che l’ha colpito alla testa e che sarebbe stata esplosa dalla polizia mentre disperdeva una protesta a Tegucigalpa, che si è tenuta a luglio. È stata aperta un’indagine, ma sembra non ci siano sviluppi.
 
Il 23 settembre, Gerson Ariel Cruz, 16 anni è stato gravemente ferito dalla polizia dopo che quest’ultima aveva disperso una protesta nella capitale. Il ragazzo non aveva preso parte alla contestazione ma, secondo un testimone oculare, è stato colpito allo stomaco da un colpo sparato dalla polizia che stava inseguendo dei manifestanti.  Mentre veniva portato in ospedale da suoi familiari, è stato rimandato indietro a un posto di blocco. Il ragazzo non è morto, ma ha riportato gravi ferite dalle quali non si è ancora pienamente ripreso. 
 
Maggiori informazioni sono disponibili online
 
Leggi le raccomandazioni al nuovo governo dell’Honduras in seguito al colpo di stato di giugno