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287 persone, tra cui tre osservatori dei diritti umani, sono state arrestate a Hong Kong durante la repressione delle proteste del 1° gennaio.
Tre le persone arrestate, anche tre osservatori di un gruppo locale per i diritti umani.
“ll primo giorno del 2020 la polizia di Hong Kong ha mostrato al mondo il suo disprezzo per i diritti alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica, disperdendo con la violenza una protesta ampiamente pacifica” ha commentato con una dichiarazione ufficiale Man-Kei Tam, direttore di Amnesty International Hong Kong.
La polizia di Hong Kong aveva revocato l’autorizzazione alla protesta tre ore dopo l’inizio, quando un piccolo gruppo di manifestanti aveva devastato una banca. Una granata contenente gas lacrimogeno è stata lanciata senza preavviso in direzione degli altri manifestanti, per lo più pacifici. A quel punto alcuni manifestanti hanno iniziato a lanciare oggetti pesanti e bombe incendiarie contro gli agenti di polizia.
“Dopo averla dichiarata illegale tre ore dopo l’inizio – ha aggiunto Man-Kei Tam –, la polizia ha dato agli organizzatori e alle decine di migliaia di persone presenti solo 30 minuti per lasciare la protesta. Poi gli agenti hanno iniziato a colpire i manifestanti, compresi quelli rimasti pacifici, con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Questo operato ha di fatto impedito alle persone di esercitare i loro diritti alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica. La polizia dovrebbe facilitare le proteste pacifiche, non limitarle né interromperle“.
I mezzi d’informazione hanno riportato dichiarazioni della polizia secondo cui “gli arresti di massa” sono una tattica avente l’obiettivo di “scoraggiare” i manifestanti.
“Aver preso di mira osservatori indipendenti è ugualmente preoccupante, dato che si tratta di persone che svolgono un lavoro fondamentale per documentare le violazioni dei diritti umani durante le proteste e assicurare in questo modo l’accertamento delle responsabilità. Le autorità di Hong Kong devono avviare un’indagine rapida, indipendente, imparziale ed efficace sulle denunce di uso eccessivo della forza da parte della polizia negli ultimi sei mesi. La Polizia di Hong Kong non è ormai in grado di indagare su se stessa. I presunti responsabili dovrebbero essere portati in giudizio e sottoposti a un processo equo“.