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La polizia di Hong Kong ha annunciato ricompense di un milione di dollari locali (circa 130.000 euro) in favore di chi fornirà informazioni su cinque attivisti per la democrazia in esilio. Contemporaneamente, ha arrestato quattro persone accusate di aver aiutato altri attivisti in esilio, oggetto di precedenti taglie.
I cinque ricercati – Simon Cheng, Frances Hui, Joey Siu, Johnny Fok and Tony Choi – sono accusati di “incitamento alla sovversione” e “collusione con forze straniere” ai sensi della Legge sulla sicurezza nazionale del giugno 2020, reati per i quali si può essere condannati all’ergastolo.
Sono salite così a 13 le persone ricercate dalla polizia di Hong Kong per motivi di sicurezza nazionale. Il 3 luglio erano state emesse taglie nei confronti di altri otto dissidenti accusati di “collusione con forze straniere”: gli attivisti Nathan Law, Anna Kwok e Finn Lau, gli ex parlamentari Dennis Kwok e Ted Hui, l’avvocato Kevin Yam, il sindacalista Mung Siu-tat e l’editorialista online Yuan Gong-yi.
Due dei 13 dissidenti hanno preso la cittadinanza degli stati in cui ora risiedono: Kevin Yam in Australia e Joey Siu negli Usa.
Le quattro persone arrestate sono accusate di aver fornito assistenza finanziaria, attraverso una piattaforma di raccolta fondi online, a Ted Hui e Nathan Law.