‘I am Neda’: la ‘voce’ dei diritti umani risuona forte

17 Giugno 2010

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‘I am Neda’: la ‘voce’ dei diritti umani risuona forte

(17 giugno 2010)

Neda era (..) una ragazza come molte altre in Iran. Da un anno la sua stanza è rimasta intatta: il poster di Mark Knopfler dei Dire Straits, i libri preferiti che teneva in bella mostra, anche quelli vietati: da Siddharta a Cime tempestose, il romanzo che amava più di tutti.’
(Hajar Rostami-Motlagh, madre di Neda Agha-Soltan)

Il 20 giugno 2009, Neda Agha-Soltan, 27 anni, è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco durante una manifestazione, in una via di Teheran, la città in cui abitava.
 
Quella sera Neda (nome che in farsi significa ‘voce’), rimasta bloccata nel traffico provocato da una manifestazione pacifica, è scesa dalla macchina in cui si trovava insieme al suo insegnante di musica. Quando miliziani Basij hanno fatto irruzione in moto tra la folla, brandendo spranghe e coltelli, i manifestanti si sono spostati più avanti per continuare la protesta.
 
Un sonoro colpo d’arma da fuoco ha colpito Neda al petto. È morta qualche minuto dopo in macchina, mentre veniva portata in ospedale. L’uomo della milizia Basij, Abbas Kargar Javid, che è stato fermato dai manifestanti e che avrebbe urlato ‘non volevo ucciderla’, non è stato ancora assicurato alla giustizia.  
 
Le autorità hanno tentato di far scendere il silenzio sulla morte di Neda, inizialmente cercando di addossare la responsabilità di quest’uccisione ai manifestanti, successivamente parlando di complotto esterno per rovesciare la Repubblica islamica. Il governo ha vietato che si pregasse nelle moschee e che si tenessero veglie funebri. Ai suoi funerali, alcuni membri della milizia Basij hanno disperso con violenza la folla.  Il 5 novembre, la  tomba di Neda è stata distrutta, sembra da ufficiali del governo. Le autorità hanno tentato di corrompere la famiglia di Neda affinché perché affermasse che era stata uccisa dai manifestanti nel tentativo di far scoppiare la rivoluzione.
 
Ma, nonostante tutto, Neda Agha-Soltan è diventata il simbolo della repressione delle pacifiche proteste postelettorali. Gli istanti dell’uccisione di Neda sono stati ripresi in un filmato che è circolato su internet ed è stato visto da milioni di persone e la frase ‘I am Neda’ risuona di notte nelle strade di Teheran, in segno di sfida nei confronti di un governo che impedisce anche di commemorarla. 
 
In occasione del primo anniversario dell’uccisione di Neda, Amnesty International ha lanciato un’iniziativa globale per raccogliere in una galleria le immagini di persone di ogni parte del mondo  che chiedono il rispetto dei diritti umani in Iran attraverso la frase ‘I am Neda‘. 

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