I diritti delle persone Lgbtqia+

© Fırat Doğan /Amnesty International Turkey

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione”, articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani

Orientamento sessuale, identità di genere, espressione di genere e caratteri sessuali sono causa di discriminazione, esclusione sociale ed economica in moltissimi stati del mondo.
La comunità Lgbtqia+ subisce trattamenti iniqui su ampia scala che colpiscono molti aspetti della vita pubblica e privata delle persone, esponendole a molteplici violazioni dei diritti umani: stigmatizzazione, aggressioni, criminalizzazione, bullismo, discriminazioni nel mondo del lavoro, nell’accesso ai servizi sanitari, nel godimento dei diritti sessuali e riproduttivi e del diritto a formare una famiglia.

Spesso accade che le persone Lgbtqia+ siano aggredite, picchiate e persino uccise per ciò che sono.

cifre

 

IL CONTESTO GLOBALE

Sono tanti i luoghi del mondo in cui la comunità Lgbtqia+ rischia di subire discriminazioni, violenze, detenzione arbitraria. Basti pensare che, a gennaio 2024, sono ancora 63 gli stati che criminalizzano gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso. Tra questi, otto prevedono espressamente la pena di morte e nove la reclusione a vita (per dati aggiornati consultare https://database.ilga.org/).

Anche laddove non è lo stato a perseguitare le persone sulla base dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere, dell’espressione di genere o dei caratteri sessuali, si possono verificare numerosi crimini d’odio di questo tipo.

Secondo i dati dell’Osce, nel 2022 sono stati perpetrati 1052 crimini d’odio in 36 stati nei confronti della comunità Lgbtqia+. In 635 casi si è trattato di aggressioni fisiche, alcune delle quali sfociate in omicidi. Una cifra che restituisce solo la minuscola punta di un iceberg, non solo perché ovunque si tratta di un fenomeno sottorappresentato, ma anche perché queste cifre non tengono in alcuna considerazione i crimini d’odio commessi in quegli stati in cui la violenza contro le persone Lgbtqia+ è istituzionalizzata e tollerata.

Sono solo 58 gli stati membri delle Nazioni unite con una normativa sui crimini d’odio che faccia esplicito riferimento agli atti discriminatori contro la comunità Lgbtqia+. Solo 18 Carte costituzionali prevedono il divieto esplicito di discriminazione basata su orientamento sessuale; cinque tra queste citano anche l’identità di genere; uno cita, oltre a questi ambiti, quello dell’espressione di genere; nessuna cita i caratteri sessuali.

Abbiamo esaminato le gravi e diffuse violazioni che colpiscono le persone Lgbtqia+ in diversi contesti a livello internazionale. I più recenti lavori di ricerca sul tema hanno riguardato la criminalizzazione degli atti sessuali tra persone dello stesso sesso in ambito militare, in Sud Corea e gli ostacoli incontrati dalle persone transgender in Cina per poter accedere ai trattamenti per l’affermazione di genere.

In seguito a una campagna globale promossa da Amnesty International, la Corte suprema di Taiwan ha stabilito che il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso fosse incostituzionale, divenendo il primo paese asiatico a riconoscere il matrimonio egualitario. In alcuni stati quali la Grecia, la Danimarca e la Norvegia, il nostro lavoro di advocacy ha influenzato l’elaborazione di nuove leggi che tutelano e ampliano i diritti delle persone transgender.


PERSONE A RISCHIO

IN ITALIA

L’Italia non ha ancora una legge che, in maniera esplicita, faccia riferimento ai crimini d’odio e agli atti discriminatori contro la comunità Lgbtqia+.

Sono diversi gli ambiti sui quali abbiamo posizione chiedendo un cambiamento.

A partire dalla previsione di dispositivi di legge che riconoscano e perseguano gli atti discriminatori ai danni delle persone Lgbtqia+, così come la revisione dei meccanismi per la raccolta dati finalizzata all’analisi di questo fenomeno. Queste richieste sono contenute nell’appello #hounorgogliochenonpassa.

L’Italia, inoltre, non prevede il matrimonio egualitario.

Il 2023 si è aperto con la richiesta alle amministrazioni locali, da parte del governo, di interrompere la trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie omoaffettive nati all’estero. Questo significa che solo il genitore con un legame biologico viene registrato, negando di fatto ai bambini delle coppie omogenitoriali di godere a pieno di diritti e tutele.

Anche il tema delle identità alias nelle scuole è al centro del dibattito: si moltiplicano i casi di scuole che negano alle persone transgender la possibilità di sostituire, nei registri e negli altri atti e documenti interni all’istituto scolastico, il nome anagrafico con un nome scelto dalla persona stessa. Non vi è ancora, infatti, una normativa che regoli l’applicazione di questa procedura a livello nazionale, prevedendone l’utilizzo uniforme in tutte le scuole, affinché queste siano uno spazio sicuro per tutte le persone che le frequentano e non rischino di trasformarsi, invece, in luoghi di discriminazione.

 

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6 RISPOSTE A DOMANDE SUL MONDO LGBTQIA+

Attrazione sessuale o assenza di attrazione sessuale verso altre persone. A volte viene considerato un tutt’uno con l’attrazione romantica/sentimentale, ma è utile dividerli in quanto possono non coincidere. Tra le tipologie di orientamento sessuale sono incluse quelle di persone lesbiche, gay, bisessuali, pansessuali, asessuali.

Persona la cui identità di genere non coincide con il genere assegnato alla nascita. Vi si include per concettualizzazione anche il macro ombrello delle persone non-binary: coloro la cui identità di genere non si trova espressa nel binarismo uomo/donna (all’interno di questo ombrello vi sono le persone genderfluid, agender, bigender ecc.). Non vi è alcun obbligo né modello unico per quanto riguarda la transizione e nessun trattamento medico è un prerequisito. La definizione che indica coloro la cui identità di genere coincide con il genere assegnato alla nascita è cisgender.

La biologia umana non si limita a due categorie sessuali e comprende uno spettro di variazioni delle caratteristiche su cui si basa il sesso biologico, definite intersex. Per le persone intersex si mettono in atto spesso “procedure di normalizzazione del sesso”, intraprese durante la loro infanzia per alterare i loro corpi e renderli conformi alle norme fisiche di genere. Interventi non necessari dal punto di vista medico che possono avere conseguenze per tutta la vita per la loro salute fisica e mentale, inclusa la cessazione irreversibile di tutte o parte della loro capacità riproduttiva e sessuale. Dei danni prodotti da queste pratiche non necessarie ci siamo occupati qui.

Una famiglia omogenitoriale è composta da persone dello stesso genere (e, per esteso, persone appartenenti alla comunità Lgbtqia+) che intraprendono un progetto di genitorialità. In Italia la giurisprudenza, granitica sul punto, ha stabilito che la capacità genitoriale non dipende e non viene influenzata dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere, dal genere dei genitori.

Ad aprile 2023, sei stati prevedono in modo esplicito la pena di morte come condanna massima nell’ambito della criminalizzazione degli atti sessuali tra persone dello stesso sesso. Sono Arabia Saudita, Brunei, Iran, Mauritania, Nigeria, Yemen. Altri cinque, pur non prevedendola esplicitamente, non ne escludono l’applicazione, poiché prevista dalla sharia che ha, in questi stati, rilevanza giuridica. Sono Afghanistan, Qatar, Pakistan, Somalia, Emirati Arabi Uniti.

Nel 1969, a giugno, la comunità Lgbtqia+ che frequenta il locale “Stonewall” si ribella all’ennesima incursione violenta della polizia e al tentativo di un’immotivata retata. Si tratta della prima rivolta della comunità Lgbtqia+ della storia, che prende il nome di “moti di Stonewall”. In commemorazione di questi eventi, nel 1973, a New York viene organizzata una marcia che contra tra i 5.000 e i 10.000 partecipanti. È il primo Pride (allora chiamato Gay Pride, oggi solo Pride, per rappresentare in modo inclusivo tutte le identità che lo compongono), che da allora verrà celebrato in tutto il mondo. In Italia il primo Pride risale al 1979.