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Amnesty International ha accolto positivamente un rapporto della Commissione europea in cui vengono richieste, in tempi brevi, alcune riforme al sistema giudiziario croato che portino a un più alto livello di rispetto dei diritti umani nel paese. La Commissione ha dichiarato che la Croazia deve dimostrare in modo convincente l’intenzione di porre fine all’impunità per i crimini di guerra avvenuti sul suo territorio.
Dopo la pubblicazione del rapporto, Stefan Füle, Commissario per l’allargamento dell’Unione europea (Ue), ha dichiarato che la Commissione propone di concludere i negoziati con la Croazia solo quando tutte le lacune segnalate nel rapporto e legate all’impunità per i crimini di guerra saranno colmate.
‘Questo è un momento storico per la politica di allargamento dell’Ue‘- ha dichiarato Nicolas Beger, direttore dell’ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee. ‘Con la richiesta di precisi parametri legati al rispetto dei diritti umani e di un reale impegno nella lotta all’impunità contro i crimini di guerra quali condizioni per far parte dell’Ue, quest’ultima ha dimostrato il suo impegno per la giustizia’.
Nell’ultimo rapporto pubblicato da Amnesty International a dicembre 2010, intitolato ‘Dietro un muro di silenzio‘, viene sottolineata la presenza nel sistema giudiziario croato di ostacoli che permettono il perdurare dell’impunità per i crimini di guerra e gli altri crimini commessi durante la guerra del 1991-95.
Gli ostacoli includono la mancanza di indagini sui presunti crimini di guerra commessi da funzionari di alto grado, tra cui il vicepresidente del parlamento croato.
‘La Croazia ed altri paesi dell’ex Jugoslavia devono comprendere che la comunità internazionale non può ignorare i terribili crimini di guerra commessi negli anni Novanta. La Commissione ha inviato un forte messaggio di speranza alle vittime di quei crimini’ – ha dichiarato Beger.
Le organizzazioni non governative croate hanno appoggiato Amnesty International nel sollecitare le autorità nazionali ad affrontare i crimini di guerra. L’associazione Iniziativa della gioventù per i diritti umani ha identificato nove alti funzionari croati che avrebbero avuto responsabilità di comando per i crimini di guerra commessi durante la guerra 1991-5 e che hanno eluso le indagini.
Amnesty International ha invitato la Commissione a mantenere ferma la sua posizione sul fatto che i crimini di guerra devono essere perseguiti nella ex Jugoslavia e ha esortato tutti gli stati membri a garantire che l’impunità per questi crimini venga affrontata adeguatamente nel quadro del processo di adesione all’Ue.