I murales degli studenti per dire NO ai discorsi di odio

9 Agosto 2019

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Gli studenti dell’Istituto Giulio Verne di Roma e il Liceo Segrè di Mugnano hanno realizzato dei murales in stile Banksy all’interno dei loro edifici scolastici per dire no all’odio

Negli ultimi anni il discorso d’odio online, in particolare nei confronti di migranti, rifugiati e minoranze, è diventato un fenomeno molto diffuso e preoccupante, che ha radici culturali e sociali profonde e che pone nuovi interrogativi e sfide alla libertà di espressione sul web.

È per questo che Amnesty International Italia ha deciso di aderire al progetto “Silence Hate”, contro i discorsi di odio.

L’obiettivo generale del progetto, co-finanziato dall’Unione europea, è quello di prevenire e combattere il discorso d’odio online contro migranti e rifugiati sviluppando contro-narrative nuove e creative, come quelle elaborate dagli studenti dell’Istituto Giulio Verne di Roma e il Liceo Segrè di Mugnano.

Alla fine del percorso formativo portato avanti da Amnesty International Italia nel corso dell’anno, i ragazzi e le ragazze di queste due scuole amiche dei diritti umani hanno prodotto dei bellissimi murales all’interno dei loro edifici scolastici, sotto la guida esperta dell’artista Chiara Fazi.

“Quello che mi è piaciuto di più del lavorare con questi gruppi sul progetto Silence Hate è stata la loro partecipazione attiva e interesse a trovare il giusto messaggio, la responsabilità che sentivano nei confronti di quello che stavano per creare all’interno della propria scuola, ma anche il piacere di scoprire le fasi della creazione di un messaggio sotto forma di “opera d’arte” e sopratutto lo stupore di essere in grado di realizzarla”, ha detto Chiara.

Gli studenti si sono ispirati a street artist come Banksy e, dopo aver pensato al messaggio che volevano lanciare contro l’odio, si sono fotografati in posa. La fotografia è poi stata stilizzata e proiettata sul muro, dove la hanno ricalcata e colorata, aggiungendo infine il loro messaggio.

“Nelle sue varie forme e nelle diverse epoche storiche, l’arte ha aiutato a combattere l’odio”, ha precisato Chiara. “E spero continuerà a farlo”.

La scelta di fare dei murales nei corridoi della scuola è stata dei ragazzi. Volevano dare maggiore visibilità possibile al lavoro fatto e offrire uno spunto di riflessione ad amici e compagni di scuola che, secondo loro, non sempre si rendono conto del male che possono fare le parole, specialmente quelle rilasciate sul web.

Durante l’anno scolastico, Amnesty International Italia ha portato il progetto in 7 scuole di diverso ordine e grado, coinvolgendo oltre 450 tra studenti e studentesse in workshop di approfondimento sul fenomeno.