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La drammaturga Doriana Vovola, il giornalista Rai Marcello Ugolini e il portale web ‘Frontiere news’ hanno vinto il ‘Premio Italia diritti umani
2013’ organizzato il 15 ottobre 2013 dalla Free Lance International Press (Flip), in collaborazione con Amnesty International Italia, presso l’aula magna della Facoltà di teologia valdese di Roma, per ricordare il vicepresidente dell’associazione, Antonio Russo, ucciso in Georgia nel 2000 mentre indagava sulla tragedia cecena per Radio radicale.
Queste le motivazioni:
Per Doriana Vovola: ‘Doriana Vovola svolge da anni una preziosa operazione culturale volta a restituire al teatro la sua forza, il suo perché originario in quanto efficace amplificazione dell’attualità, contrastando lo scollamento degli autori teatrali stessi dalle tematiche di carattere sociale, ambientale e civile, invogliandoli ad utilizzare il mezzo e la poetica teatrali per favorire l’ascolto dell’Altro ed ampliare lo sguardo, oltre i tanti strappi e le tante zone d’ombra, verso una reale consapevolezza della rete di interdipendenza di diritti e doveri di tutti gli individui e di tutti i popoli. Particolarmente degna di nota è poi la sua ferma volontà di salvare dall’oblio la figura e l’opera di Antonio Russo, da lei suggestivamente definito ‘un essere umano senza serrature’, una ‘gola instancabile’ che ‘non poteva non gridare insieme ai bambini o ricordare insieme ai vecchi’ o ‘non sperare insieme a madri e padri’. A lui Doriana ha voluto dedicare il Premio di drammaturgia Etica in Atto da lei stessa creato, giunto quest’anno alla sua quinta edizione.’
Per Marcello Ugolini:”Per il libro ‘Retroscena di un inviato speciale'(Fontana di Trevi edizioni). Rischiando spesso la propria vita per il suo lavoro pluridecennale di inviato, anche con questo volume Marcello Ugolini testimonia i retroscena di guerre che hanno martoriato il nostro pianeta nell’ultimo ventennio. Incontri con personalità forti come Madre Teresa di Calcutta, scuotono il lettore imponendo un momento di riflessione su ciò che veramente è accaduto e soprattutto su come, a volte superficialmente, ci viene raccontato dai mass-media.’
Per il portale web Frontiere news: ‘Per la passione e la costanza con cui racconta ogni giorno storie di diritti umani, privilegiando il punto di vista e l’esperienza umana, di sofferenza e di lotta, di chi non ha voce, di chi non ha potere e lotta quotidianamente per la riaffermazione dei suoi diritti e della sua dignità’.
Prima della premiazione, molto attesa quest’anno, presentata da Neria De Giovanni, giornalista e presidente dell’Associazione internazionale dei critici letterari, si sono succeduti interventi sullo stato dell’informazione, sul rispetto dei diritti umani e alcuni tesi a ricordare la figura di Antonio Russo: Luigi De Salvia, Segretario generale di Religions for peace/sezione italiana, ‘Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza pace, 50 anni dopo la Pacem in terris”; Sergio Di Cori Modigliani, giornalista e scrittore, direttore di Libero pensiero: la casa degli italiani esuli in patria, ‘Diritti civili e libertà mediatica”; Antimo della Valle, giornalista, saggista e direttore di Editorpress:”Digital media nelle zone di guerra”; Mariano Giustino, giornalista e direttore della rivista Diritto e Libertà,’La ricerca della verità nel giornalismo di Antonio Russo”; Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ‘Raccontare il mondo dei senza voce”; Roberto Fantini, formatore di Amnesty International, responsabile per i diritti umani della Flip, ‘I diritti umani fra passato e futuro”; Virgilio Violo, giornalista, presidente della Flip: ‘Informazione e diritti umani in Italia”; Andrea D’Emilio, neolaureato in filosofia, ‘Antonio Russo: un abruzzese raccontato da un abruzzese’.
Dopo un ottimo rinfresco offerto dalla ditta ‘I genuini sapori di Puglia di Morea Domenico’, a seguire una commovente ‘Orazione civile per Antonio Russo’ di e con Ferdinando Maddaloni. Le motivazioni del Premio sono state lette dagli attori: Giuseppe Lorin, Chiara Pavoni, Rita Gianini mentre le opere d’arte sono state donate ai premiati dagli artisti Barbara Berardicurti, Silvio Parrello e Luca Baronchelli.
Partito 10 anni fa per ricordare il giornalista, il premio va acquisendo di anno in anno sempre più consenso e notorietà, nonostante Antonio Russo sia stato un giornalista scomodo per l’ordine precostituito in quanto non iscritto all’ordine dei giornalisti di cui ne contestava l’esistenza, ma solo alla Flip di cui ne era il vicepresidente. Lo scopo è quello di voler dare un giusto riconoscimento a coloro che, per la loro attività, si sono distinti nel campo dei diritti umani. In un mondo in cui il profitto sembra essere lo scopo ultimo di ogni intento, bisogna sostenere chi lotta veramente, sacrificando spesso gran parte (o del tutto) la propria esistenza per aiutare il prossimo.