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“Il nostro governo sente la necessità di tenere accesa la speranza dei bambini rohingya nel futuro fornendo loro istruzione e corsi di formazione“.
Con queste parole, il 28 gennaio il ministro degli esteri del Bangladesh Masud bin Momen ha annunciato alla stampa che i bambini rifugiati rohingya andranno a scuola fino a 14 anni e che i maggiori di quell’età prenderanno parte a corsi di formazione. Le classi seguiranno i programmi scolastici di Myanmar e gli insegnanti saranno di lingua birmana.
Un progetto pilota congiunto dell’Unicef e del governo del Bangladesh coinvolgerà inizialmente 10.000 bambini e sarà successivamente estero agli altri.
Amnesty International aveva lanciato una campagna per chiedere alla prima ministra Sheilh Hasina di garantire il diritto all’istruzione ai bambini rohingya, rifugiati da due anni e mezzo in Bangladesh.