“Il campo di Lampedusa ha letteralmente cambiato la mia vita”

11 Maggio 2018

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È stata un’esperienza umana incredibile, una chiave di volta per la mia vita. Ho capito molte cose e sono riuscita anche a superare scogli e limiti personali“.

Ida ha partecipato nel 2016 al campo di attivazione per i diritti umani di Lampedusa e oggi è una nostra attivista. I giorni passati a Lampedusa l’hanno motivata ad impegnarsi ancora di più.

Al campo ci sono approdata per caso, ero già socia sostenitrice da molto tempo ma è stata proprio la settimana trascorsa a Lampedusa a farmi aprire gli occhi e a farmi capire che volevo e potevo fare di più“, ci racconta.

Mi occupavo già di immigrazione ma durante quella settimana sono riuscita a capire in modo concreto come opera Amnesty e soprattutto come funzionano le cose in materia di accoglienza. C’erano molti passaggi che non mi erano chiari. Giorno dopo giorno invece siamo entrati nel concreto“.

Capita spesso che il mondo dell’attivismo sembri troppo distante e che nel concreto non si riesca a capire, ognuno nel proprio piccolo, cosa è possibile fare per dare una mano e sentirsi parte di un cambiamento. I campi di attivazione per i diritti umani servono proprio ad accorciare questa distanza.

Eravamo in 42, di ogni età, di ogni tipo di percorso personale, professionale. Questo modo di convivere tutti insieme a me è piaciuto da morire“, racconta Ida.

Ci si alza la mattina, si fa colazione tutti insieme, ci si mette a disposizione delle varie attività fino al pranzo. Tra i momenti che non dimenticherò di sicuro c’è la visita alla Guardia Costiera e all’hotspot: abbiamo ascoltato le testimonianze di chi a Lampedusa ci lavora da una vita, persone che hanno affrontato fin da subito gli arrivi dei migranti e che hanno provato a fare accoglienza. Solo così mi sono resa conto di cosa accade veramente“.

Partecipare a un campo di attivazione può cambiare completamente il modo di vedere le cose.

Lampedusa è un campo che ti forma, mi ha definitivamente convinto a far parte dell’attivismo“, racconta Marco, un altro nostro sostenitore che dopo la partecipazione a ben tre campi ha deciso di diventare attivista a tutti gli effetti, fondando sia il gruppo di Venezia, sia quello di Trento.

Marco ha partecipato a tre campi: Montesole, Lampedusa e Passignano.

Montesole mi ha dato l’idea di cosa veramente fa Amnesty, a 15 anni è stato il momento perfetto. Lampedusa mi ha cambiato letteralmente“, ci racconta.

A Passignano – ricorda ancora Marco – abbiamo vissuto un momento davvero emozionante: ci hanno fatto conoscere Yacoub Said, un sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo che vive da anni a Palermo. Diceva di essere stato messo su una nave senza sapere nemmeno cosa stesse succedendo. Dopo due anni di ricerche era riuscito a rintracciare i genitori. Durante il racconto molti ragazzi hanno pianto perché toccati a livello personale dalla storia. L’incontro con Yacoub non lo dimenticherò“, conclude Marco.

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I campi di attivazione per i diritti umani che organizziamo ogni anno sono un’opportunità per incontrare i più grandi esperti di diritti umani, formatori e professionisti che operano sul campo. I partecipanti sono protagonisti di un’esperienza in cui si alternano momenti formativi ad altri di mobilitazione.

Una vacanza diversa, un’esperienza formativa che ti consentirà di avere i primi strumenti per difendere, in prima persona, i diritti umani.

Lontano dai luoghi comuni.

I campi si svolgono da giugno a settembre.

Passignano (Pg) – Centro La Buona Terra:

    • 24-30 giugno (fascia d’età: 14-19 anni)
    • 1-7 luglio (fascia d’età: 14-19 anni)

Lampedusa (Ag) – Campeggio La Roccia:

    • 21-28 luglio (fascia d’età 18-35 anni)
    • 25 agosto – 1 settembre (over 35 anni)

Riace (Rc)

  • 2-9 agosto (fascia d’età 18-35 anni)