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L’11 maggio 2014 il presidente del Ciad Idriss Déby ha annunciato la chiusura dei 1000 chilometri di frontiera con la Repubblica Centrafricana a eccezione dei cittadini ciadiani rientranti in patria ‘fino a quando la crisi nella Repubblica Centrafricana non verrà risolta’.
Questa decisione, secondo Amnesty International, avrà un impatto devastante su uomini, donne e bambini in fuga da un conflitto su base etnica in cui la violenza peggiora di giorno in giorno.
A partire dal dicembre 2013, oltre 360.000 persone hanno lasciato la Repubblica Centrafricana cercando di scampare ai crimini di guerra e contro l’umanità in corso nel paese. Decine di migliaia di loro si sono rifugiati in Ciad, arrivati stremati e denutriti dopo aver camminato per oltre due mesi.
Amnesty International ha sollecitato il governo ciadiano a rivedere la sua decisione e la comunità internazionale a fornire maggiore assistenza ai rifugiati centrafricani riparati in Ciad e in altri paesi confinanti.
Ad aprile, il Ciad ha ritirato i suoi 850 soldati dalla forza di peacekeeping dell’Unione africana stanziata nella Repubblica Centrafricana, dopo che alcuni di loro erano stati accusati, sulla base di prove credibili, di aver aperto il fuoco in modo indiscriminato contro i civili.