Il Comitato Onu contro la tortura esamina gli Usa: è un’occasione per colmare un ‘clamoroso vuoto di responsabilità’

12 Novembre 2014

Tempo di lettura stimato: 6'

Questa settimana a Ginevra il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura esaminerà l’aderenza degli Stati Uniti d’America alla Convenzione Onu contro la tortura. Amnesty International ritiene che gli Usa dovrebbero cogliere l’occasione per impegnarsi a dare giustizia per le gravi violazioni dei diritti umani – tra cui torture e sparizioni forzate – commesse da personale statunitense negli ultimi anni.

‘Gli Usa sostenevano di essere un leader globale nella lotta alla tortura, anche quando la tortura e le sparizioni forzate venivano autorizzate dai più alti livelli dell’amministrazione Bush. Oggi, dichiarano di aderire ai principi della Convenzione contro la tortura, anche se non portano di fronte alla giustizia i responsabili delle torture in passato’ – ha detto Zeke Johnson di Amnesty International Usa, che assisterà all’esame da parte del Comitato Onu contro la tortura.

Amnesty International ha sottoposto al Comitato le prove secondo le quali il governo Usa non ha posto fine all’impunità e non ha fornito riparazioni per le violazioni dei diritti umani, tra le quali:

l’uso del waterboarding (di fatto, una finta esecuzione con interruzione dell’annegamento) e di altre cosiddette ‘tecniche rinforzate d’interrogatorio’. Nonostante lo stesso ex presidente Bush abbia ammesso di aver personalmente autorizzato queste tecniche nei confronti di alcuni detenuti, non è stata aperta alcuna indagine;
il programma di rendition e detenzioni segrete della Cia. Le schiaccianti prove sulle multiple violazioni dei diritti umani commesse nel contesto di tale programma, compresi crimini di diritto internazionale, non hanno dato luogo ad alcuna indagine e i responsabili continuano a beneficiare dell’impunità.

‘Il vuoto di responsabilità è veramente impressionante. L’assenza di verità, di riparazione e di responsabilità circa l’uso della tortura e delle sparizioni forzate da parte degli Usa rappresenta un grave affronto allo stato di diritto e al rispetto dei diritti umani’ – ha commentato Johnson.

Sia l’amministrazione Bush che quella Obama sono riuscite a bloccare i ricorsi giudiziari delle persone che avevano denunciato di essere state sottoposte a detenzione illegale, tortura e altre violazioni dei diritti umani.

Quando nel 1994 ratificarono la Convenzione Onu contro la tortura, gli Usa presentarono una ‘riserva’ nella quale dichiaravano che avrebbero aderito al divieto di trattamenti crudeli, disumani e degradanti solo se questo avesse corrisposto agli standard giuridici nazionali.

‘L’amministrazione Bush ha sfruttato questa riserva nelle pretese argomentazioni giuridiche contenute nei vergognosi memorandum segreti che approvarono tecniche d’interrogatorio e condizioni di detenzione che violavano la Convenzione’ – ha sottolineato Johnson.

‘Il trentesimo anniversario della Convenzione contro la tortura, che ricorre quest’anno, costituisce senza dubbio l’occasione per raddoppiare gli sforzi affinché gli Usa aderiscano ai loro obblighi internazionali in tema di verità, responsabilità e rimedio giudiziario per le torture inflitte. È davvero il momento che gli Usa aderiscano in pieno alle disposizioni della Convenzione, senza eccezioni’ – ha proseguito Johnson.

Amnesty International chiede al presidente Obama si rendere pubblico il rapporto del Comitato speciale del Senato sull’intelligence riguardante i programmi della Cia, che rimane classificato come ‘top secret’.Si ritiene che questo rapporto contenga ulteriori prove di torture e altri maltrattamenti eseguiti sotto autorizzazione presidenziale.

Nel suo memorandum al Comitato Onu contro la tortura, Amnesty International ha posto ulteriori raccomandazioni sulle responsabilità per le torture commesse in passato dalla polizia di Chicago, l’uso dell’isolamento solitario nei confronti di migliaia di prigionieri, l’impiego di armi a carica elettrica nel corso delle operazioni di controllo dell’ordine pubblico, la pena di morte e l’applicazione dell’ergastolo senza fine pena per i minorenni.

‘L’amministrazione Obama ha valutato positivamente l’esame da parte del Comitato Onu contro la tortura, giudicandolo un’opportunità per gli Usa di esaminare se stessi. Questa riflessione dovrebbe portare a garantire che chi ha autorizzato, eseguito o preso parte alla tortura o alle sparizioni forzate sia sottoposto a processo. Gli Usa non possono continuare a consentire ai responsabili di evadere la giustizia’ – ha concluso Johnson.

Ulteriori informazioni

Il Comitato Onu contro la tortura è l’organismo incaricato dalla Convenzione di esaminare il rispetto di quest’ultima da parte degli stati membri. Si tratta del terzo esame degli Usa, dopo quelli del 2000 e del 2006. Gli Usa devono ancora attuare molte delle precedenti raccomandazioni del Comitato.

Leggi il memorandum di Amnesty International al Comitato Onu contro la tortura.