© Alli McCracken/Amnesty International
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Le Americhe sono il continente più mortale al mondo per coloro che difendono la terra, il territorio e l’ambiente, ma anche una fonte inesauribile di coraggioso attivismo. Lo conferma un nuovo rapporto di Amnesty International, intitolato “Non c’è futuro senza coraggio: i difensori e le difensore dei diritti umani delle Americhe prendono la parola sulla crisi climatica”, che illustra sei storie di singole persone, gruppi e organizzazioni che agiscono in Argentina, Brasile, Colombia ed Ecuador attraverso forme di lotta collettiva.
Le zone in cui operano sono ricche di combustibili fossili ma anche di minerali di grande importanza per la transizione energetica. In entrambi i casi, la loro estrazione – spesso avviata senza consenso né consultazione dei residenti – produce violazioni dei diritti umani delle popolazioni locali, per lo più comunità afro-discendenti, popoli nativi o comunità di pescatori e cacciatori, in molti casi donne, in altrettanti casi bambine e bambini. Sono a rischio, tra gli altri, il diritto alla salute e a un ambiente salubre e sostenibile, così come l’accesso a mezzi e prodotti fondamentali per la sopravvivenza.
A causa dei grandi interessi economici in gioco, dal Canada al Messico, dalla Colombia al Brasile, dall’Argentina all’Ecuador, le attività di coloro che denunciano e contrastano il cambiamento climatico e lottano per l’ambiente incontrano resistenze, ostilità e repressione da parte dei governi.