Il manifesto in 10 punti per i diritti umani in Egitto

2 Novembre 2011

Tempo di lettura stimato: 7'

A poco meno di un mese dalle elezioni parlamentari in Egitto, Amnesty International ha chiesto a tutti i candidati di sottoscrivere un manifesto in 10 punti, come segno di serietà nel fare riforme nel campo dei diritti umani e di mantenere le promesse e le aspettative della ‘rivoluzione del 25 gennaio’.

L’organizzazione per i diritti umani ha sottolineato che i partiti politici che prenderanno parte alle elezioni hanno la grande responsabilità di apportare quei cambiamenti che si fanno ampiamente ancora attendere e di allontanare il sospetto che il Consiglio supremo delle forze armate abbia solo sostituito un regime oppressivo durato 30 anni con un altro.

Particolarmente importante sarà, secondo Amnesty International, porre fine all’emarginazione delle donne nella vita politica del paesi.

I 10 impegni elencati del manifesto di Amnesty International per i diritti umani in Egitto sono i seguenti:

1   Porre fine allo stato d’emergenza e riformare le forze di sicurezza
La Legge d’emergenza dovrà essere abolita. Le forze di sicurezza dovranno essere sottoposte a riforme fondamentali, in linea con le norme e gli standard del diritto internazionale, rendendo pubbliche la loro struttura e la catena di comando e istituendo un organismo di monitoraggio per indagare in modo indipendente e imparziale le denunce di violazioni dei diritti umani.

2    Porre fine alla detenzione in incommunicado e alla tortura
I detenuti dovranno avere accesso, sia per legge che nella prassi, all’esterno, in modo regolare e senza ritardo, compresi i familiari, gli avvocati di propria scelta e le cure mediche indipendenti. La tortura e i maltrattamenti non dovranno essere tollerati e dovranno costituire reato, come previsto dal diritto internazionale, Le denunce di torture e maltrattamenti dovranno essere soggette a indagini. I luoghi di detenzione dovranno essere contenuti in elenchi pubblici e sottoposto a ispezioni regolari, indipendenti, non preannunciate e senza limitazioni.

3.  Assicurare processi equi
Chiunque sia accusato di un reato dovrà essere sottoposto a un processo equo di fronte a un tribunale istituito per legge, competente, indipendente e imparziale. I processi di imputati civili di fronte alle corti marziali, così come i processi di fronte ai tribunali d’emergenza dovranno essere aboliti e le persone condannate in questo modo dovranno essere nuovamente processate di fronte a un tribunale civile oppure rilasciate.

4. Rispettare i diritti alla libertà di riunione, associazione ed espressione
Dovranno essere abolite o poste in linea con le norme e gli standard del diritto internazionale le norme che criminalizzano il pacifico esercizio di questi, tra cui diversi articoli del codice penale, la Legge sulle associazioni e la Legge 34/2011 che vieta manifestazioni e scioperi.

5. Indagare sulle violazioni del passato
Dovrà essere svolta un’inchiesta indipendente, esaustiva e imparziale sulle violazioni dei diritti umani sotto la presidenza di Hosni Mubarak. L’inchiesta dovrà fare raccomandazioni per impedire violazioni in futuro e per dare verità, giustizia e riparazione alle vittime.

6.  Realizzare i diritti economici, sociali e culturali per tutti
Ogni persona dovrà avere accesso ai servizi pubblici essenziali, come l’acqua, i servizi sanitari e le cure mediche, a prescindere dal luogo di residenza o dal reddito. I diritti dei lavoratori, incluso il diritto di sciopero e il diritto a un salario minimo equo, dovranno essere rispettati.

7. Tutelare i diritti delle persone che vivono negli insediamenti informali
Coloro che vivono negli insediamenti informali dovranno essere consultati in modo significativo e poter partecipare alle decisioni riguardanti il loro futuro. Dovranno avere la sicurezza legale della proprietà. Dovrà essere posta fine agli sgomberi forzati, che sono pericolosi, umilianti e illegali secondo il diritto internazionale,. Dovrà essere improntato un piano complessivo per affrontare le inadeguate condizioni abitative che rappresentano una minaccia alla vita e alla salute.

8.  Porre fine alla discriminazione
Le disposizioni di legge che discriminano sulla base della razza del colore, della religione, dell’etnia, della nascita, del sesso, dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere, dell’opinione politica o di altra natura, dell’origine nazionale o sociale, della proprietà o di altro status, dovranno rispettare le norme e gli standard del diritto internazionale oppure dovranno essere abolite. Tra queste norme, il Decreto presidenziale 291/2005 sui luoghi di culto dei cristiani. Gli attacchi settari dovranno essere prevenuti e i loro autori sottoposti a indagini esaustive e portati a processo.

9.  Proteggere i diritti delle donne
Le donne dovranno prendere interamente parte al processo di riforme politiche e nel campo dei diritti umani. Alle donne e agli uomini dovranno essere accordati uguali diritti nella legislazione su matrimonio, divorzio, affidamenti dei figli ed eredità. Le donne dovranno essere protette sul piano legislativo dalla violenza domestica, incluso lo stupro coniugale e le vessazioni sessuali. Gli articoli dal 260 al 263 del codice penale dovranno essere emendati per consentire l’aborto alle donne e alle ragazze che hanno subito stupro o incesto o quando la gravidanza ponga a grave rischio la loro salute. La Legge 126/2008 dovrà essere emendata per vietare le mutilazioni dei genitali femminili in ogni circostanza.

10.  Abolire la pena di morte
Dovrà essere introdotta una moratoria sulle esecuzioni in vista dell’abolizione della pena di morte.