Il ministro della Sanità indiano dice che l’omosessualità è una malattia

6 Luglio 2011

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Amnesty International ha chiesto alle autorità indiane di proteggere i diritti degli omosessuali, all’indomani delle vergognose dichiarazioni del ministro della Sanità, il quale intervenendo lunedì 4 luglio a una conferenza sull’His/Aids ha detto l’omosessualità è ‘una malattia’ e fare sesso tra due uomini ‘è una cosa completamente innaturale e non dovrebbe accadere’.

Amnesty International ritiene che le affermazioni del ministro Ghulum Nabo Azad rappresentino un grave passo indietro nella tutela dei diritti sessuali.

Nel 2009, con una sentenza storica, l’India aveva annullato le leggi coloniali britanniche del XIX secolo che proibivano rapporti sessuali consensuali tra persone del medesimo sesso.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto che la protezione dei diritti degli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini è fondamentale per promuovere pratiche sessuali sicure e per contrastare la diffusione dell’Hiv. Stigmatizzare in pubblico l’omosessualità o, come nel caso del ministro indiano, definirla una patologia, rischia di dissuadere molti uomini dal ricorrere a test o a trattamenti per l’Hiv/Aids.