Il parlamento italiano dica no al divieto del velo integrale in pubblico!

25 Agosto 2011

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Amnesty International ha sollecitato il parlamento italiano a bocciare ogni proposta di legge che intenda vietare il velo integrale in luoghi pubblici o in spazi aperti al pubblico.

Il 2 agosto, la Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati ha approvato una proposta di legge che istituisce il divieto d’indossare il velo integrale in pubblico. Il testo, che verrà discusso dall’Aula più avanti nel corso dell’anno, prevede multe fino a 500 euro o lavori sociali obbligatori per chi si copra il volto in uno spazio pubblico o in uno spazio aperto al pubblico. Il testo fa esplicito riferimento al burqa e al niqab.

Il divieto totale di coprirsi il volto viola il diritto alla libertà d’espressione e il diritto alla libertà di religione delle donne che indossano il burqa o il niqab come segno d’espressione della loro identità o fede religiosa. Le limitazioni ai diritti umani devono essere sempre proporzionali a un obiettivo legittimo; il divieto totale nei confronti dei velo integrale non lo è.

Esponenti politici italiani hanno affermato che la legge è necessaria per motivi di pubblica sicurezza e per proteggere le donne dall’obbligo di indossare il velo integrale. Amnesty International ritiene che legittimi timori per la sicurezza possano essere gestiti applicando il divieto di coprire completamente il volto in luoghi ben individuati e considerati ad alto rischio; si potrebbe inoltre richiedere di rivelare il proprio volto nei casi in cui fosse oggettivamente necessario. Dall’altra parte, non può essere assunto per buono che tutte le donne indossino il velo integrale in quanto costrette a farlo da qualcun altro. Gli stati hanno l’obbligo di proteggere le donne contro la coercizione, subita all’interno delle loro case o comunità, a portare il velo integrale. In questi casi, gli stati dovrebbero intervenire attraverso il diritto penale o il diritto di famiglia. Gli stati dovrebbero inoltre combattere gli stereotipi di genere che causano discriminazione nei confronti delle donne. Ciò richiede un’ampia serie di misure nel campo dell’istruzione come in quello delle politiche sociali.

Anziché sostenere i diritti delle donne, un divieto generalizzato di indossare il velo integrale violerebbe i diritti di chi sceglie liberamente di portarlo e poco contribuirebbe a proteggere coloro che lo fanno contro la loro volontà e che, in questo modo, rischierebbero un isolamento ancora maggiore. L’obbligo di combattere la discriminazione non può essere perseguito imponendo una misura di per sé discriminatoria.

 

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