Tempo di lettura stimato: 2'
La siriana Razan Zaitouneh è la vincitrice del prestigioso Premio Anna Politkovskaya 2011, istituito nel 2007 dall’organizzazione RAR in WAR (Reach All Women in War) e destinato a una difensora dei diritti umani impegnata dalla parte delle vittime nelle zone di conflitto.
Zaitouneh, 34 anni, giornalista e avvocata impegnata in favore dei diritti umani dal 2001, è stata tra le protagoniste delle prime manifestazioni contro il governo siriano prima di essere costretta a entrare in clandestinità per evitare l’arresto e la tortura. Ha monitorato e denunciato, per conto dei Comitati di coordinamento locali, le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di sicurezza siriane.
Suo marito, Wa’el Hammada, è stato arrestato il 30 aprile ed è stato rilasciato il 1° agosto, dopo mesi di torture, in attesa del processo.
Dal luogo in cui si trova, dopo aver appreso la notizia del premio, Zaitouneh ha inviato ad Amnesty International il seguente messaggio: ‘Vivere non sapendo cosa può accadere tra un attimo non è facile. Ma sappiamo tutti che il prezzo che sto pagando io è modesto rispetto a quello di chi è stato ucciso, di chi è in prigione e viene torturato. La cosa più bella della rivoluzione siriana è il morale alto della popolazione siriana, che ha trasformato le proteste in carnevali di musica, danze e canti di libertà, nonostante le pallottole, i carri armati e gli arresti. Questa determinazione e questa speranza ci danno la forza per continuare a lottare per la libertà’.