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Dal 31 ottobre nelle sale italiane, Il segreto della miniera è il film della regista slovena Hanna Slak patrocinato da Amnesty International Italia.
Il film è tratto da una storia vera: nel 2007, un minatore sloveno di origine bosniaca sfuggito al massacro di Srebrenica perché già residente in Slovenia, Mehmedalija Alić, venne inviato all’interno di una miniera ormai sigillata per poi riferire il contenuto alle autorità competenti. Dopo 2 anni di lavoro in cui ruppe 11 barriere e rischiò la vita in condizioni estremamente pericolose, scoprì la tomba nascosta di 4000 profughi di guerra uccisi alla fine della seconda guerra mondiale. La scoperta sconvolse la società slovena. A oggi le vittime sono ancora senza sepoltura.
“Il minatore Mehmedaliha Alić è riuscito in un’impresa impossibile – ha raccontato Hanna Slak –. Quando ho sentito per la prima volta delle scoperte di Huda Jama e delle 4000 persone uccise segretamente nella miniera e sepolte ancora lì dopo 60 anni, ero sconvolta. Poi ho ascoltato Mehmedalija che raccontava la storia e mi sono trovata davanti un uomo che non aveva paura di guardare la verità dritta negli occhi e che si comportava con coerenza. Le sue parole hanno lenito la mia angoscia. Era orribile ma non avevo più paura. Ed è così che ho voluto raccontare la sua storia“.
Il film, distribuito in Italia da Cineclub distribuzione internazionale, è un documento importante per consegnare alla memoria le vicende collegate al genocidio di Srebrenica del 1995 e dei “cancellati”, una pulizia burocratica commessa dalla Slovenia indipendente durante la quale il paese ha trasformato tutto a un tratto migliaia di persone, per la maggior parte provenienti da altre ex repubbliche jugoslave e fino ad allora iscritte nel registro dei residenti permanenti, in cittadini illegali.