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Amnesty International Italia ha scritto alla presidente del Consiglio Meloni, al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Tajani, al ministro della Giustizia Nordio e, per conoscenza, all’ambasciatore italiano in Ungheria Jacoangeli sollevando una serie di preoccupazioni riguardo alla situazione di Ilaria Salis, in detenzione preventiva nel carcere di massima sicurezza di Budapest da febbraio 2023.
L’organizzazione per i diritti umani ha sottolineato le condizioni degradanti in cui è detenuta Ilaria Salis, riferite dai suoi familiari e dai suoi legali, e ha evidenziato come la mancanza di traduzione di una parte degli atti processuali e di accesso ai video depositati come prove incriminanti violino il diritto, internazionalmente riconosciuto, a un processo equo.
Nella lettera al governo, Amnesty International Italia ricorda come i legali di Ilaria Salis abbiano ripetutamente presentato istanza per chiedere che le misure cautelari fossero svolte nello stato di residenza dell’imputata, in ottemperanza alla Decisione quadro 2009/829/GAI del Consiglio: tali richieste, mai sostenute dall’ambasciata italiana a Budapest, sono state respinte dalla magistratura ungherese.
Amnesty International Italia chiede pertanto al governo Meloni di “intraprendere ogni azione possibile per garantire i diritti fondamentali a Ilaria Salis e a rispondere con la massima solerzia alle richieste dei legali e della famiglia di adoperarsi per consentire che abbia luogo un processo in Italia”.