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Il Gruppo di lavoro delle Organizzazioni non governative su donne, pace e conflitti, di cui fa parte anche Amnesty International, ha espresso soddisfazione per il fatto che il più influente organo delle Nazioni Unite abbia riconosciuto ciò che molte donne affermano da lungo tempo: fermare la violenza sessuale nelle zone di conflitto è un mezzo importante per mantenere la pace e la sicurezza a livello internazionale.
La Risoluzione 1820 (2008) getta le basi per migliorare la risposta delle Nazioni Unite agli alti livelli di violenza sessuale nelle aree colpite da conflitto. Il testo approvato dal Consiglio di sicurezza mette in rilievo la necessità di una piena ed eguale partecipazione delle donne nella prevenzione dei conflitti, nella loro risoluzione e nella costruzione della pace nella fase di post-conflitto. Di pari importanza è il riferimento alla necessità che il Segretario generale e le agenzie delle Nazioni Unite assicurino la partecipazione delle donne e delle loro organizzazioni allo sviluppo di meccanismi idonei a proteggere le donne e le bambine dalla violenza sessuale.
Il Gruppo di lavoro delle Ong ha manifestato apprezzamento anche per la decisione del Consiglio di sicurezza di chiedere al Segretario generale di produrre, entro il 30 giugno 2009, un rapporto sulle modalità più efficaci per ridurre la violenza sessuale contro le donne e le bambine. Alla stesura di questo rapporto potranno contribuire le Ong.
Infine, la Risoluzione 1820 richiede maggiore coordinamento nel lavoro delle Nazioni Unite, tanto al Palazzo di vetro quanto sul terreno, per monitorare efficacemente l’uso della violenza sessuale nei conflitti armati e chiede al Segretario generale di includere sistematicamente le proprie raccomandazioni sulla protezione delle donne e delle bambine nel suo rapporto al Consiglio di sicurezza riguardante la situazione di paesi specifici.
Nonostante questi aspetti positivi, il contenuto della Risoluzione 1820 avrebbe potuto essere più forte. Secondo il Gruppo di lavoro delle Ong, il Consiglio di sicurezza avrebbe dovuto dare seguito a una precedente raccomandazione del Segretario generale sull’istituzione di un meccanismo dedicato esclusivamente al monitoraggio della violenza contro le donne, all’interno del quadro della Risoluzione 1325 su donne, pace e sicurezza adottata nel 2000.
Per contrastare la violenza sessuale contro le donne e le bambine, conclude il Gruppo di lavoro delle Ong, sarà fondamentale la qualità dell’azione delle Nazioni Unite, la cui opera di monitoraggio e raccolta di informazioni dovrà essere adeguatamente sostenuta in termini di competenze e finanziamenti. Il Gruppo di lavoro sorveglierà attentamente l’attuazione della Risoluzione 1820, per assicurare che l’impegno assunto dalle Nazioni Unite con la sua approvazione possa produrre un cambiamento reale nella vita delle donne e delle ragazze a rischio di violenza sessuale.
Ulteriori informazioni
La Risoluzione 1820 è stata adottata all’unanimità il 19 giugno nel corso del Dibattito aperto su donne, pace e sicurezza, presieduto dalla Segretaria di Stato Usa, Condoleezza Rice. La Risoluzione è stata sponsorizzata da Belgio, Burkina Faso, Croazia, Costa Rica, Francia, Italia, Panama, Regno Unito, Sudafrica e Stati Uniti d’America (Stati membri del Consiglio di sicurezza) e da altri 32 Stati membri delle Nazioni Unite.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 20 giugno 2008
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