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Amnesty International è profondamente delusa dalla decisione del 25 febbraio scorso della Corte costituzionale della Corea del Sud di mantenere la pena di morte.
Con una sentenza adottata con cinque voti favorevoli contro quattro contrari, la Corte costituzionale ha stabilito che la pena capitale non viola ‘la dignità e il valore umano’ protetti dalla Costituzione.
‘Questa decisione rappresenta un enorme passo indietro per la Corea del Sud e va contro l’attuale tendenza abolizionista del paese, che non esegue condanne a morte da oltre 10 anni’ – ha dichiarato Roseann Rife, vicedirettrice del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International.
Amnesty International considera la Corea del Sud un paese abolizionista de facto, dal momento che, dal febbraio del 1988, quando Kim Dae-jung ha assunto la presidenza, non ha avuto luogo alcuna esecuzione. Lo stesso presidente Kim era stato condannato a morte nel 1980. Tuttavia, vengono ancora emesse condanne a morte e 57 persone sono ancora nei bracci della morte.
Un numero sempre crescente di stati ripudia il ricorso alla pena di morte, come massima punizione. Più del 70 per cento dei paesi ha adottato una moratoria sulle esecuzioni o ha abolito la pena capitale.
‘Malgrado questa sentenza, facciamo appello al governo della Corea del Sud affinché mantenga la posizione abolizionista del paese ed elimini totalmente la pena di morte dalla legge. Qualunque passo indietro in materia è estremamente dannoso per la reputazione internazionale del paese. In quanto leader nel campo economico, la Corea del Sud deve anche dare il buon esempio, rispettando pienamente il diritto alla vita di tutte le persone’ – ha aggiunto Roseann Rife.
Amnesty International si oppone incondizionatamente alla pena di morte, ritenendola una punizione crudele, disumana e degradante. La pena di morte è irrevocabile ed esiste sempre il rischio che venga inflitta a un innocente.
Inoltre, la pena di morte è una punizione fondamentalmente arbitraria che colpisce in maniera discriminatoria le persone più povere, quelle maggiormente emarginate e che appartengono a minoranze.
La Corte costituzionale della Corea del Sud è stata istituita nel settembre 1988. Le sue funzioni sono emettere decisioni sulla costituzionalità delle leggi e su conflitti di competenza tra cariche dello stato. La Corte costituzionale, inoltre, decide in via definitiva sull’incriminazione di alte cariche pubbliche e sullo scioglimento dei partiti politici.