In Ghana è caccia alle streghe

14 Aprile 2025

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In Ghana centinaia di persone accusate di stregoneria, per lo più donne anziane, sono state costrette a lasciare le loro comunità e sopravvivono in quattro campi informali, con cibo e cure mediche insufficienti, senza opportunità lavorative e prive di protezione da parte delle autorità.

Amnesty International ha visitato questi campi e intervistato 93 delle 500 persone residenti nei quattro campi: quasi tutte donne, per lo più tra i 50 e i 90 anni di età.

Ufficialmente l’accusa di stregoneria nasce all’interno della famiglia o della più ampia comunità di appartenenza a seguito di una malattia o di un evento luttuoso. A volte basta anche aver sognato che la vicina di casa era un’assassina.

Ma poi, approfondendo le ricerche e parlando con persone, si scopre che l’accusa spesso nasce da altro: dall’invidia nei confronti delle donne più autonome, da un rifiuto di dare in spose le proprie figlie al capo-villaggio.

Come che sia, il destino delle “streghe” è segnato: vengono espulse dalla loro comunità e finiscono nei quattro campi informali.

All’inizio di febbraio Amnesty International ha presentato i risultati delle sue ricerche all’ufficio della Procura generale e al ministero per la Protezione sociale. Ne è emerso l’impegno a portare in parlamento una proposta di legge per rendere reato l’accusa di stregoneria, cosa effettivamente accaduta nelle settimane successive.  Ma non è detto che ciò basterà a sconfiggere stereotipi e discriminazione di genere.