In memoria di Ghazi Aad, 30 anni alla ricerca degli scomparsi in Libano

17 Novembre 2016

Ghazi Aad, al centro della foto, insieme ad altri membri di Solide © SUHAILA SAHMARANI/AFP/Getty Images

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Ghazi Aad, fondatore dell’organizzazione non governativa Sostegno ai libanesi detenuti e in esilio (Solide), è morto il 16 novembre 2016 all’età di 59 anni. Per quasi 30 anni, Aad si è impegnato a cercare notizie sulle migliaia di scomparsi della guerra  del Libano, durata dal 1975 al 1990, e a difendere il diritto dei loro familiari ad avere informazioni e giustizia.

A distanza di oltre 25 anni dalla fine della guerra, grazie anche al costante diniego del governo di Beirut riguardo all’esistenza del fenomeno delle sparizioni forzate, migliaia di famiglie ancora non sanno cosa è accaduto ai loro cari.

Solide, fondata nel 1989, è stata tra le prime associazioni a denunciare la scomparsa di migliaia di libanesi e palestinesi durante la guerra del Libano. Molti di loro furono trasferiti in Siria e lì posti in detenzione segreta, senza accusa né processo.

Nel 2004, Solide spinse il Consiglio della Shura, il massimo organo della giustizia amministrativa libanese, a riconoscere il “diritto a sapere” delle famiglie degli scomparsi.

Nel 2008, dopo un’intensa campagna guidata da Solide e dal Comitato dei familiari delle persone rapite e scomparse in Libano, l’allora presidente Michel Sleiman promise nel suo discorso inaugurale “un impegno tenace per ottenere il rilascio dei prigionieri e chiarire la sorte degli scomparsi”. Purtroppo, trascorso oltre un quarto di secolo dalla fine della guerra, la legge istitutiva di una commissione indipendente d’inchiesta sugli scomparsi dev’essere ancora approvata.