In sciopero della fame da oltre 200 giorni: Alaa rischia di morire in una prigione egiziana

3 Novembre 2022

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A Roma l’ 8 novembre, alle 17:30 di fronte all’Ambasciata britannica il sit-in di Amnesty International Italia ed EgyptWide per il prigioniero di coscienza Alaa Abd El Fattah

Alaa Abd El Fattah è uno scrittore britannico-egiziano, difensore dei diritti umani e sviluppatore di software. È stato uno dei protagonisti della rivoluzione del 25 gennaio 2011. I suoi contributi sono stati pubblicati in numerose riviste ed egli è noto per aver fondato un importante aggregatore di blog in arabo. Inoltre, ha partecipato a diverse iniziative di citizen journalism. Alaa è stato arrestato da tutti i capi di Stato egiziani nel corso della sua vita. Il suo libro, You Have Not Yet Been Defeated (Non siete ancora stati sconfitti, edito in Italia da Hopefulmonster), che raccoglie alcuni dei suoi scritti più influenti, ha ricevuto ampi consensi.

Il 2 aprile 2022 Alaa ha iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato come ultimo tentativo di ottenere la libertà. Dopo oltre 200 giorni di sciopero della fame parziale, Alaa ha annunciato che dal 1° novembre avrebbe interrotto l’assunzione di 100 calorie e iniziato uno sciopero della fame totale e che il 6 novembre, con l’inizio della Cop27 a Sharm el Sheikh avrebbe avviato uno sciopero della sete. Ciò significa che se non verrà rilasciato, Alaa morirà prima della fine della Cop27.

“Se si desidera la morte, lo sciopero della fame non è una lotta. Se ci si aggrappasse alla vita solo per istinto, che senso avrebbe uno sciopero? Se si rimanda la morte solo per la vergogna delle lacrime della propria madre, allora si diminuiscono le possibilità di vittoria…. Ho deciso di intensificarlo in un momento che ritengo opportuno per la mia lotta per la libertà e per la libertà dei prigionieri di un conflitto in cui non hanno alcun ruolo o da cui stanno cercando di uscire; per le vittime di un regime che non è in grado di gestire le sue crisi se non con l’oppressione, non è in grado di riprodursi se non attraverso l’incarcerazione”ha scritto Alaa in una lettera alla sua famiglia annunciando l’intensificazione del suo sciopero della fame.

La famiglia e i sostenitori di Alaa in tutto il mondo si stanno mobilitando per chiedere la sua scarcerazione in vista della Cop27 in Egitto, domandando alle autorità britanniche di sollecitare l’Egitto a rilasciare Alaa immediatamente e senza condizioni.

Amnesty International Italia ed EgyptWide invitano tutte le realtà della società civile e coloro che desiderano partecipare a titolo personale ad essere solidali con i prigionieri di coscienza egiziani e unirsi all’azione per chiedere la liberazione di Alaa.