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L’incendio nel centro per migranti di Ciudad Juárez, che nelle prime ore del 28 marzo ha causato la morte di almeno 40 persone, è la conseguenza delle politiche inumane portate avanti dai governi del Messico e degli Usa.
“Com’è possibile che le autorità messicane abbiano chiuso degli esseri umani all’interno di un luogo che aveva preso fuoco? E cosa dire delle dichiarazioni del presidente López Obrador e dell’Istituto nazionale per le migrazioni, che hanno minimizzato la gravità di quanto successo e dato la colpa ai migranti? Quel centro non era un ‘rifugio’ ma un centro di detenzione e al suo interno non c’erano ‘ospiti’ ma detenuti”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.
Il contesto in cui è avvenuta la tragedia è quello in cui i governi degli stati di transito e destinazione condividono politiche e prassi sempre più inumane che rendono pressoché impossibile, alle persone in cerca di protezione internazionale, accedere al diritto d’asilo e che obbligano queste ultime a intraprendere viaggi sempre più pericolosi e a trovarsi, dunque, in situazioni di sempre maggiore vulnerabilità.
Nell’ambito della sua collaborazione con le autorità statunitensi, il governo messicano ha attribuito alla Guardia nazionale poteri in materia d’immigrazione, ha militarizzato le frontiere e ha fatto sistematicamente affidamento sui centri di detenzione. Solo nel 2022 almeno 318.660 persone migranti sono state poste in detenzione e più di 106.000, tra cui bambini e adolescenti, sono state espulse.
Il 15 marzo 2023 la Prima sezione della Corte suprema di giustizia del Messico ha stabilito che le persone migranti non devono essere trattenute nei centri di detenzione per oltre 36 ore.
“Sollecitiamo le autorità messicane ad adeguarsi alla pronuncia della Corte e a porre fine a prassi che hanno avuto conseguenze indicibili per migliaia di persone passate per quei centri di detenzione”, ha sottolineato Guevara-Rosas.
Amnesty International ha anche chiesto alle autorità messicane di adottare protocolli per gestire le emergenze in caso di incendi che prevedano l’individuazione di vie di fuga e di avviare indagini sui motivi per cui le persone migranti sono rimaste chiuse all’interno del centro di detenzione in fiamme.
Ai governi di Messico e Usa, infine, l’organizzazione per i diritti umani ha chiesto ancora una volta di rivedere le loro politiche in tema d’immigrazione affinché le persone migranti possano cercare e ottenere asilo.