Inchiesta di Massa-Carrara: “Accertare fatti e responsabilità”

15 Giugno 2017

Amnesty International Italia

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L’inchiesta aperta dalla procura di Massa-Carrara sta indagando su presunti pestaggi e abusi sessuali da parte di alcuni carabinieri in servizio in Lunigiana.

Dai contenuti dell’inchiesta resi noti dagli organi d’informazione – ha commentato in una nota ufficiale il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi – emergono particolari sconcertanti, soprattutto riguardo alla riferita sistematicità dei presunti comportamenti criminali. È nell’interesse delle forze di polizia, del loro buon nome, della loro autorevolezza e della loro efficacia, accertare fatti e responsabilità e poi sanzionare con pene adeguate alla gravità dei fatti accertati chi fra i propri appartenenti compie violazioni dei diritti umani”.

La campagna “Stop Tortura”

Questa nuova inchiesta dimostra, secondo Marchesi, che “il problema degli abusi delle forze di polizia in Italia esiste e va affrontato con strumenti adeguati, che nel nostro ordinamento ancora mancano”.

Tra le lacune legislative, ben nota è la mancanza di un reato specifico di tortura nel codice penale ordinario, la cui assenza comporta che gli accusati di tortura o di trattamenti inumani siano incriminati per altri reati generici, sanzionati con pene lievi e soggetti a termini di prescrizione brevi.