Incontro Ue-Russia: bisogna sollevare il tema dei diritti umani

15 Marzo 2006

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Incontro Ue-Russia: Amnesty International chiede di sollevare il tema dei diritti umani

CS29-2006: 16/03/2006

In vista dell’incontro tra il presidente della Commissione europea Barroso e Vladimir Putin, in programma a Mosca, nel quale sarà definito un nuovo partenariato strategico tra Unione europea (Ue) e Russia, Amnesty International ha chiesto oggi che la questione del deterioramento della situazione dei diritti umani in Russia venga presa in considerazione da parte dell’Ue.

Dato il ruolo sempre crescente della Russia nel panorama internazionale, attraverso la presidenza del G8 e quella futura del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, è ancora più importante, secondo Amnesty International, che la Russia compia passi avanti significativi sul piano dei diritti umani.

In una lettera al presidente della Commissione, Amnesty International ha sottolineato il ruolo importante dell’Ue in questa fase ma anche il rischio che trasmetta un messaggio sbagliato se continuerà a non sottoporre alla Russia le proprie preoccupazioni in tema di diritti umani.

‘Le violazioni di lunga durata non solo continuano ma per certi aspetti sono persino peggiorate, perché alla Russia è stato permesso di farlo’ – ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell’Ufficio di Amnesty International presso l’Ue. ‘In un momento nel quale assume un ruolo di primo piano nella comunità internazionale, la Russia dev’essere chiamata a rispondere del proprio comportamento e accettare controlli più stretti, piuttosto che il contrario’.

Recentemente, le autorità russe hanno adottato misure che mostrano la mancanza di consapevolezza delle proprie responsabilità in tema di rispetto dei diritti umani. Sulla base delle nuove leggi, le organizzazioni della società civile possono vedersi negata la registrazione qualora offendano ‘la pubblica decenza o i sentimenti etnici e religiosi’. Alcuni loro aderenti rischiano attualmente il carcere. I giornalisti continuano a subire intimidazioni e alcuni di loro sono stati arrestati per aver scritto articolo critici nei confronti del Cremlino.

Vi sono inoltre crescenti preoccupazioni per quanto accade nel contesto della cosiddetta ‘guerra al terrore’ nel Caucaso settentrionale, da cui arrivano costanti denunce di ‘sparizioni’, torture e detenzioni arbitrarie. L’impunità sembra regnare sovrana, dato che ben pochi autori di queste violazioni dei diritti umani sono stati identificati o consegnati alla giustizia.

Tutt’altro che normalizzato, il conflitto in Cecenia non solo prosegue ma si sta propagando violentemente in Inguscezia e in Cabardino-Balcaria, dove si trovano migliaia di sfollati. Ciò nonostante, alcuni Stati membri dell’Ue hanno espulso richiedenti asilo proprio verso la Russia.

Di fronte a questo grave quadro di violazioni dei diritti umani, Amnesty International ritiene urgente che l’Ue eserciti pressioni sulla Russia in un modo convincente e che produca credibili segnali di buona fede da parte di Mosca.

FINE DEL COMUNICATO                                   Brussels/Roma, 16 marzo 2006

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