Indagini per reati infondati: nuovo giro di vite in Tunisia

30 Marzo 2023

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Almeno 17 persone – tra le quali esponenti di partiti di opposizione, attivisti, avvocati e il direttore di una radio – sono indagate dalle autorità tunisine per infondati reati di “cospirazione”, per i quali rischiano persino la pena di morte. Il presidente Kais Saied le ha pubblicamente etichettate come “terroristi” intenzionati ad attaccare lo stato e a fomentare la tensione sociale.

A sei dei 17 indagati, nel corso degli interrogatori, sono state contestate interviste agli organi d’informazione, riunioni e telefonate con diplomatici stranieri così come conversazioni private in cui si ventilava la possibilità di mobilitare l’opposizione contro quello che veniva definito “il colpo di stato” del presidente Saied.

Il nuovo giro di vite è iniziato l’11 febbraio: da quel giorno la polizia ha arrestato almeno 20 persone. Prima di allora erano in corso indagini o processi nei confronti di ben 32 persone che si erano limitate ad esercitare il loro diritto alla libertà d’espressione.

Il 22 febbraio il presidente Saied ha messo sotto pressione la magistratura affermando che chiunque avesse “osato esonerare” dalle loro responsabilità gruppi criminali sarebbe stato considerato loro “complice”. Nel 2022 il presidente aveva revocato dalla carica 57 giudici.