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Il medico e difensore dei diritti umani Binayak Sen è stato condannato all’ergastolo da un tribunale dello stato indiano del Chhattisgarh. La condanna per sedizione e complotto, basata sulla Legge speciale sulla sicurezza pubblica del Chhattisgarh (2005) e la Legge relativa alla prevenzione delle attività illegali (2004), viola gli standard internazionali sull’equo processo e rischia di riaccendere le tensioni nella zona che da sette anni è teatro di scontro tra i gruppi armati maoisti e le forze di polizia.
Libero su cauzione dal maggio del 2009, Sen è stato immediatamente arrestato dopo l’annuncio della sentenza.
Amnesty International considera Sen prigioniero di coscienza, in quanto le accuse nei suoi confronti sono infondate e politicamente motivate.
Il dottor Sen è stato uno dei primi ad aver lavorato per rendere accessibili i servizi sanitari alle comunità native emarginate nel Chhattisgarh. Ha denunciato uccisioni illegali di adivasi (popolazione nativa) da parte della polizia e di Salwa Judum, una milizia privata che si ritiene essere sostenuta dalle autorità statali per combattere i gruppi armati maoisti.
Sen è stato detenuto senza motivo per sette mesi, durante i quali gli è stata negata la libertà su cauzione, e tenuto in isolamento per tre settimane. Molte delle accuse nei suoi confronti derivano da leggi che contravvengono agli standard internazionali e i ripetuti ritardi nel processo hanno sollevato dubbi sulla sua correttezza.
Amnesty International, che ha ripetutamente sollecitato le autorità indiane a far cadere le accuse nei confronti del dottor Sen, ha chiesto il suo rilascio immediato.