India: secondo un rapporto di Amnesty International, centinaia detenuti ogni anno senza accusa né processo nello stato di Jammu e Kashmir

20 Marzo 2011

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In un nuovo rapporto presentato oggi a Srinagar, Amnesty International ha denunciato che nello stato di Jammu e Kashmir centinaia di persone ogni anno vengono arrestate e detenute senza accusa né processo per ‘tenerle fuori dalla circolazione’.

Il rapporto, intitolato ‘Legge fuorilegge. Detenzioni sulla base dell’Atto sulla sicurezza pubblica nello stato di Jammu e Kashmir’, descrive come l’Atto sulla sicurezza pubblica (Psa) venga usato per assicurare la detenzione a lungo termine di persone contro le quali non vi sono sufficienti prove per un processo.

Negli ultimi 20 anni, si stima che il numero dei detenuti sulla base del Psa si collochi tra le 8000 e le 20.000 persone, 322 delle quali solo nel periodo tra gennaio e settembre del 2010.

Le autorità del Jammu e Kashmir usano la detenzione sulla base del Psa come una porta girevole per chiudere a chiave e togliere dalla circolazione persone che non possono o non vogliono processare attraverso corrette procedure legali‘ – ha dichiarato Sam Zarifi, direttore del Programma Asia – Pacifico di Amnesty International. ‘Centinaia di persone vengono imprigionate ogni anno per accuse generiche e molte di esse vanno incontro a un elevato rischio di torture e maltrattamenti‘.

A finire nelle maglie del Psa sono dirigenti e attivisti politici, presunti membri e simpatizzanti dei gruppi armati di opposizione, avvocati, giornalisti e manifestanti, bambini inclusi. Di solito, vengono arrestati per un interrogatorio ‘informale’, nel corso del quale non possono vedere avvocati né familiari.

Nell’ultimo decennio, il numero delle persone coinvolte nelle attività dei gruppi armati del Jammu e Kashmir è sensibilmente calato, mentre è aumentato il ricorso alle proteste di strada.

Nonostante questo apparente cambio nella natura della rivolta, le autorità del Jammu e Kashmir continuano a fare affidamento sul Psa piuttosto che tentare di incriminare e processare chi è sospettato di aver commesso atti criminali. Il Psa penalizza lo stato di diritto e rafforza profondamente la percezione che la polizia e le forze di sicurezza siano al di sopra della legge‘ – ha commentato Zarifi.

Le ricerche di Amnesty hanno messo in luce come l’applicazione del Psa sia spesso arbitraria e abusiva e come molte delle persone detenute non abbiano commesso alcun reato accertabile. La Corte suprema indiana ha descritto la detenzione amministrativa, inclusa quella sulla base del Psa, come ‘legge fuorilegge’.

Le persone sottoposte al Psa possono essere detenute fino a due anni. Tuttavia, le autorità del Jammu e Kashmir aggirano regolarmente gli ordini di scarcerazione dell’Alta corte, emanando successive ordinanze di detenzione. Molte persone, in questo modo, finiscono intrappolate in un ciclo detentivo e rimangono, nelle parole di un alto funzionario del Jammu e Kashmir, ‘fuori dalla circolazione’.

Il Psa prevede anche l’immunità dai procedimenti giudiziari per coloro che si occupano della sua applicazione.

Le persone detenute sulla base del Psa non hanno alcun accesso alla difesa legale e non possono contestare in alcun modo significativo la legittimità della loro detenzione‘ – ha proseguito Zarifi. ‘Una volta rilasciate, non hanno modo di chiedere un risarcimento o una compensazione per l’ingiusta detenzione e non ricevono praticamente mai giustizia per le torture e i maltrattamenti subiti‘.

Amnesty International riconosce il diritto e il dovere delle autorità indiane di difendere e proteggere la popolazione dalla violenza. Nondimeno, nel farlo, devono rispettare i diritti umani di tutti e attenersi alle norme del diritto internazionale.

‘L’uso della detenzione amministrativa non è conforme agli obblighi legali e agli accordi internazionali che l’India è tenuta a rispettare. Il governo indiano deve assicurare che le autorità del Jammu e Kashmir ritirino il Psa e pongano fine all’odioso sistema della detenzione amministrativa una volta per tutte’ – ha concluso Zarifi.

Amnesty International chiede al governo del Jammu e Kashmir di:

– ritirare il Psa e porre fine al sistema della detenzione amministrativa, rilasciando tutti i detenuti o incriminando per un reato di riconosciuta natura penale coloro che sono sospettati di aver commesso azioni criminali, per poi sottoporli a un processo equo in un’aula di giustizia;
– porre fine alle detenzioni illegali e introdurre salvaguardie per assicurare che le persone detenute siano prontamente incriminate, abbiano accesso ad avvocati, medici e familiari e siano trattenute in centri ufficiali in attesa del processo.

Amnesty International chiede al governo del Jammu e Kashmir e al governo dell’India di:

– svolgere un’inchiesta indipendente, imparziale ed esauriente sulle denunce di violenze contro i prigionieri e i loro familiari, comprese quelle relative a maltrattamenti e torture e al diniego di visite e di cure mediche, rendendo pubbliche le conclusioni e portando di fronte alla giustizia i responsabili.

Amnesty International chiede al governo dell’India di:

– invitare e appoggiare le visite di funzionari delle Nazioni Unite, tra cui il Relatore speciale sulla tortura e il Gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie.