India, vittoria storica contro la miniera della Vedanta

25 Agosto 2010

Tempo di lettura stimato: 3'

Amnesty International ha definito ‘una vittoria storica per i diritti delle comunità native’ la decisione del governo dell’India di bocciare il progetto di una miniera di bauxite nello stato dell’Orissa.

Il 24 agosto il ministero dell’Ambiente e delle Foreste ha bocciato il progetto proposto dalla Orissa Mining Corporation (di proprietà statale) e da una sussidiaria della britannica Vedanta Resources, giudicando che tale progetto già viola massicciamente le leggi che tutelano l’ambiente e la foresta e che avrebbe causato violazioni dei diritti degli adivasi dongria kondh e di altre comunità che vivono sulle colline di Niyamgiri.

I dongria kondh e le altre comunità hanno lottato anni per ottenere questa decisione, che è veramente positiva‘ – ha commentato Amnesty International. ‘Ora le compagnie coinvolte e il governo dell’Orissa devono assicurare che non cercheranno meramente un altro sito dove sviluppare il progetto, senza garantire che rispetteranno sempre i diritti dei nativi e delle comunità locali‘.

Amnesty International ha apprezzato anche la decisione del governo indiano di sospendere le operazioni di preparazione dei terreni per il sestuplicamento della raffineria di alluminio situata a Lanjigarh, ai piedi di Niyamgiri. Un comitato di esperti ha giudicato ‘illegale’ l’ampliamento, portato avanti dalla Vedanta Aluminium, una sussidiaria della Vedanta Resources.

La raffineria di Lanjigarh, già nelle sue attuali dimensioni, ha provocato l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, rendendo insopportabile la vita delle comunità locali.

Amnesty International chiede ora alle autorità indiane di istituire una procedura chiara e trasparente che preveda la ricerca del consenso libero, preventivo e informato delle comunità native interessate da progetti come quello bocciato il 24 agosto.

I dongria kondh, una comunità nativa di 8000 persone ‘in pericolo’, secondo quanto stabilito da un comitato istituito dalla Corte suprema indiana, vivono da secoli sulle colline di Niyamgiri, che considerano sacre ed essenziali per la loro sopravvivenza fisica, economica e culturale.