Indonesia, centinaia di Rohingya alla deriva al largo di Aceh: “Siano soccorsi subito”

20 Ottobre 2020

© K M Asad/LightRocket/Getty Images

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Indonesia, centinaia di Rohingya alla deriva al largo di Aceh. Amnesty International: “Siano soccorsi subito”

Commentando la notizia dell’avvistamento di barca con a bordo circa 250 rifugiati rohingya nelle acque indonesiane a largo di Aceh, il direttore esecutivo di Amnesty International Indonesia Usman Hamid ha dichiarato:

Le autorità indonesiane devono trarre in salvo con urgenza i rifugiati rohingya alla deriva a largo delle coste di Aceh. È una questione di vita o di morte. L’Indonesia ha la possibilità di dare il buon esempio nella regione, mostrando la sua umanità“.

Secondo alcune testimonianze le pattuglie di frontiera hanno l’ordine di respingere i rifugiati. È inconcepibile, respingere la barca costituirebbe una violazione degli obblighi internazionali dell’Indonesia. Ora che sono state avvisate delle imbarcazioni in difficoltà le autorità devono immediatamente provvedere al salvataggio, allo sbarco dei passeggeri, a fornire loro un rifugio e tutelare la loro sicurezza“.

L’Indonesia ha già mostrato la propria leadership nella regione permettendo a navi di rifugiati rohingya disperati di approdare due volte nell’ultimo anno, dopo che erano rimaste bloccate in mare per mesi“.

Non c’è motivo per il quale l’Indonesia dovrebbe essere sola a gestire questa crisi dei rifugiati. È necessario che i paesi della regione condividano questa responsabilità per organizzare con urgenza una missione di salvataggio ed evitare che altri incorrano negli stessi pericoli. I paesi dell’Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) stanno fallendo nel portare aiuto alle persone che scappano dalle persecuzioni in Myanmar e dagli stenti dei campi profughi in Bangladesh. Il tema delle sofferenze dei rohingya è di natura regionale e ha bisogno di una risposta umanitaria regionale, nel rispetto del diritto internazionale“.

Maggiori informazioni

Il capo di una comunità di pescatori di Aceh, Miftachuddin Cut Adek, ha riferito il 19 ottobre alla stampa locale che un’imbarcazione con a bordo circa 250 rifugiati rohingya era stata avvistata a 80-100 miglia nei pressi delle acque di Lhokseumawe. Ha detto che i pescatori locali li avevano visti in quella zona da alcuni giorni.

Amnesty International ha anche ricevuto delle informazioni riservate secondo cui l’esercito e la marina indonesiana hanno dato ordini a tutte le unità che si trovano sulla costa di Aceh di restare in allerta per impedire il loro arrivo. Il diritto internazionale impone agli stati obblighi al fine di proteggere i diritti umani dei rifugiati che giungono sulle loro coste.

Il principio di non respingimento obbliga gli stati a non rinviare nessuno in luoghi dove potrebbe rischiare persecuzioni o gravi violazioni dei diritti umani. Il principio è la pietra angolare della protezione internazionale dei rifugiati ed è fondamentale per il divieto assoluto di tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.

A settembre le autorità indonesiane hanno permesso lo sbarco di 297 rifugiati rohingya a Lhokseumawe, nel distretto di Aceh e si sono impegnati a offrire loro un rifugio. A giugno, 99 rifugiati rohingya sono sbarcati nella zona settentrionale del distretto di Aceh dopo che la popolazione locale ha chiesto alle autorità di salvarli e ha protestato fino a che non li hanno condotti a riva.

Questi rifugiati, in totale 383 persone, si trovano attualmente presso il Centro professionale di Lhokseumawe. Tra questi, sono almeno tre le persone a essere morte di Covid-19.

A seguito di questi arrivi, il governo indonesiano durante la riunione dei ministri dell’Asean dello scorso mese ha chiesto ai paesi vicini l’adozione di un piano condiviso per il salvataggio dei rifugiati rohingya.