Insieme per l’Afghanistan

14 Settembre 2021

Tempo di lettura stimato: 3'

Il deteriorarsi delle condizioni in Afghanistan, già fortemente provato da una guerra civile strisciante, pone il Governo italiano e la comunità internazionale tutta di fronte all’obbligo di un’azione immediata in difesa dei diritti umani.

A un mese dalla presa del potere da parte dei Talebani, tra il 15 e il 18 settembre, Amnesty International Italia scenderà in piazza in diverse città per rinnovare le sue richieste al Governo e alla comunità internazionale di:

  • favorire la rapida evacuazione dall’Afghanistan di tutte le persone che rischiano di essere prese di mira dai talebani, consentendo a tutti coloro che vogliono lasciare il paese di trovare rifugio all’estero, anche sospendendo temporaneamente la richiesta di visti d’ingresso;
  • accogliere le afgane e gli afgani e assicurare la loro protezione, lasciando aperti i confini a coloro che cercano rifugio e aprire percorsi legali e sicuri per l’ingresso nei loro territori. Garantire inoltre protezione internazionale anche a chi arriva in modo autonomo, non importa se regolarmente o meno. Accordare protezione a coloro che già si trovano nel loro territorio, fornendo loro tutta la documentazione necessaria per beneficiare a pieno dei diritti fondamentali;
  • assistere gli stati confinanti con l’Afghanistan e gli altri stati della regione, aiutandoli a tenere aperti i confini e condividendo le responsabilità della protezione e dell’assistenza ai rifugiati, attraverso l’aiuto umanitario e aprendo e incrementando i percorsi legali e sicuri per la protezione di questi ultimi.

Il 15 settembre sono previste mobilitazioni a Brescia, Civitavecchia, Empoli, Genova, Milano, Molfetta, Napoli, Palermo, Roma e Torino. (Maggiori informazioni su orari e piazze)

Il 18 settembre, a Milano, Amnesty International e il Festival dei Diritti Umani, nell’ambito dell’incontro “Afghanistan: cosa fare per chi è partito e per chi è rimasto”, incontrano testimoni oculari di quello che è successo e ancora accade nel paese per offrire uno spunto di riflessione su quanto è possibile fare per chi è fuggito e chi è rimasto nel paese. Interverranno Zahra Ahmadi, Enaiatollah Akbari, Mohammad Karimi, Riccardo Noury, Marta Serafini e Costanza Quatriglio, regista del film “Sembra mio figlio”, che sarà proiettato alle 21.30. (Programma dettagliato e iscrizione all’evento).