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Nel 2009, la Sierra Leone presentava uno dei peggiori indici di mortalità materna nel mondo. Questo a causa di diversi fattori tra cui la mancanza di accesso alle cure sanitarie per gli elevati costi e il timore di dover pagare le tasse, la scarsità di reti di riferimento, la mancanza di personale medico formato, l’insufficienza di farmaci e di attrezzature mediche. Altre cause includono la discriminazione contro le donne e fattori sociali che hanno indebolito il loro diritto alla salute, nonché la mancanza di responsabilità a diversi livelli del sistema sanitario.
Il 22 settembre 2009, Amnesty International ha lanciato una campagna per ridurre la mortalità materna in Sierra Leone e presentato un documento intitolato “Fuori portata: il costo della salute materna in Sierra Leone“. Il giorno seguente, durante l’Assemblea generale dell’Onu, il presidente del Sierra Leone ha annunciato che l’assistenza sanitaria per le donne in gravidanza, per le puerpere e i bambini sotto i cinque anni d’età sarebbe stata gratuita a partire dal 27 aprile 2010.
A settembre e ottobre 2009, una “carovana” di Amnesty International ha viaggiato in lungo e in largo per la Sierra Leone. La carovana, con musicisti e un gruppo teatrale, ha contribuito a diffondere a circa 20.000 persone il messaggio di Amnesty International sulla salute materna. Circa 80.000 persone in Sierra Leone, e in tutto il mondo, hanno firmato petizioni e inviato cartoline per incoraggiare il presidente del paese a continuare a fare dell’assistenza alla salute materna una priorità.
Dopo aver preso l’impegno di eliminare i costi dell’assistenza sanitaria per le donne in gravidanza, per le puerpere in allattamento e per i bambini sotto i cinque anni, il governo ha organizzato una conferenza a Londra con l’obiettivo, tra l’altro, di raccogliere i 20,1 milioni di dollari necessari ogni anno per adempiere alla promessa fatta. Amnesty International ha colto l’occasione della conferenza per chiedere alla comunità internazionale di supportare la Sierra Leone a reperire le risorse disponibili.
Il lancio della politica di cure gratuite nell’aprile 2010 ha innescato un incremento considerevole di donne e bambini bisognosi di assistenza presso le strutture sanitarie. Ci sono state difficoltà iniziali, tuttavia l’esperto di Amnesty International per la Sierra Leone, Ayodele Ameen, ha osservato: “La Sierra Leone rappresenta un caso in cui abbiamo potuto constatare l’impatto della nostra campagna. Il nostro appello alla rimozione di barriere finanziarie è stato accolto il 27 aprile 2010, quando il governo ha lanciato un programma politico per l’assistenza sanitaria gratuita. Pochi giorni dopo il lancio abbiamo monitorato le strutture sanitarie a Freetown e constatato che centinaia di persone potevano accedervi. Non possiamo immaginare quante vite abbiamo raggiunto con la nostra campagna contro la mortalità materna in Sierra Leone“.