©Francesca Maceroni
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Amnesty International e altre 42 organizzazioni non governative hanno chiesto al Consiglio Onu dei diritti umani di agire con urgenza rispetto alla crisi in corso in Iran convocando una sessione speciale.
Data la gravità dei crimini di diritto internazionale e delle altre violazioni dei diritti umani e la prevalente sistematica impunità, le 43 organizzazioni hanno anche chiesto l’istituzione di un meccanismo indipendente che abbia poteri d’indagine, di documentazione e di accertamento delle responsabilità.
Senza un’azione collettiva della comunità internazionale che vada al di là delle dichiarazioni di condanna e delle richieste, da tempo senza esito, alle autorità iraniane affinché conducano indagini, innumerevoli altre persone potranno essere uccise, ferite, torturate, sottoposte ad aggressioni sessuali e imprigionate e le prove dei gravi crimini commessi rischieranno di sparire.
Le autorità iraniane hanno ripetutamente ignorato le richieste del Segretario generale, dell’Alto commissariato per i diritti umani, delle Procedure speciali, degli stati membri e dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di porre fine all’uso illegale della forza, anche letale, nei confronti di coloro che prendono parte alle proteste e persino di persone estranee alle manifestazioni, così come le sollecitazioni a processare i responsabili di uccisioni illegali, maltrattamenti e torture. A livello nazionale, è praticamente impossibile accertare tali responsabilità.
L’ultimo bagno di sangue nel contesto delle attuali proteste è radicato, e da questa è alimentato, nella sistematica impunità per i gravissimi crimini di diritto internazionale. Nonostante la loro ampiezza e gravità, ieri come oggi, il Consiglio Onu dei diritti umani non è intervenuto in modo adeguato.
La dichiarazione complete delle 43 Ong è disponibile qui:
UN Human Rights Council must hold a special session on Iran – Amnesty International