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Cresce la preoccupazione per la sorte di Ahmadreza Djalali, l’accademico svedese-iraniano arrestato arbitrariamente il 25 aprile 2016 mentre era in viaggio d’affari in Iran e accusato di spionaggio a favore di Israele.
Dopo gli attacchi israeliani del 13 giugno, in Iran sono state arrestate centinaia di persone con l’accusa di “collaborazione” o “spionaggio” e, dal 16 giugno, le autorità hanno messo a morte arbitrariamente almeno sei persone per questo tipo di accuse.
Nei giorni scorsi è stato reso noto il trasferimento di Ahmadreza Djalali dal carcere di Evin a un altro luogo al momento ignoto. La sua esecuzione potrebbe essere imminente. Chiediamo con urgenza di fermare ogni piano per la sua esecuzione e di scarcerarlo immediatamente.
La moglie di Ahmadreza Djalali ci ha inviato un messaggio di ringraziamento per tutto quello che stiamo facendo per salvare la vita di suo marito:
Cari gruppi di Amnesty,
Grazie infinite per il vostro supporto e i vostri sforzi sui vari fronti: a Bruxelles, in Svezia, in Italia e a livello globale.
Queste azioni coordinate sono fondamentali per salvare la vita di Ahmadreza, vi sono profondamente grata per il vostro continuo impegno.
Best regards,
Vida