Iran, attivista per i diritti umani condannata a 11 anni

29 Settembre 2011

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Narges Mohammadi, nota attivista iraniana e direttrice esecutiva del Centro per i difensori dei diritti umani, il movimento diretto dalla Nobel per la pace Shirin Ebadi, è stata condannata a 11 anni di carcere per ‘propaganda contro il sistema’ e appartenenza a un gruppo ‘la cui finalità è di recare disturbo alla sicurezza del paese’.

Secondo Amnesty International la sentenza, emessa da un tribunale rivoluzionario il 27 settembre 2011, rappresenta l’ennesimo vergognoso tentativo delle autorità iraniane di stroncare l’azione delle organizzazioni per I diritti umani.

Se finirà in carcere a seguito della sentenza, Narges Mohammadi sarà adottata da Amnesty International come prigioniera di coscienza.

Narges Mohammadi si batte da anni contro le esecuzioni dei minorenni al momento del reato, in favore di elezioni trasparenti e per una soluzione pacifica al problema del nucleare. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, ma dal 2009 le è vietato viaggiare all’estero, anche per ricevere le cure mediche di cui ha bisogno.

Altri due fondatori del Centro per i difensori dei diritti umani, sono finiti nel mirino delle autorità iraniane: Abdolfattah Soltani, arrestato il 12 settembre 2011, e Mohammad Seyfzadeh, che sta scontando una condanna a due anni di carcere. Mohammad Ali Dadkhah, un altro fondatore del Centro, rischia di finire in carcere se la condanna a nove anni verrà confermata in appello.

Oltre al Centro per i difensori dei diritti umani, la repressione del governo iraniano sta colpendo il Comitato per la difesa dei prigionieri politici, gli Attivisti per i diritti umani in Iran, il Comitato dei giornalisti per i diritti umani e altri gruppi che chiedono maggiore rispetto per i diritti delle minoranze.