Tempo di lettura stimato: 4'
Amnesty International ha sollecitato le autorità iraniane a eliminare tutte le restrizioni nei confronti delle donne che desidereranno seguire la partita di calcio contro la Cambogia, in programma il 10 ottobre e valida per le qualificazioni ai Campionati del mondo.
La partita costituirà la prima occasione in cui le donne potranno accedere allo stadio Azadi di Teheran dopo la scioccante morte di Sahar Khodayari, che si diede fuoco il mese scorso dopo essere stata convocata per essere interrogata sul suo tentativo di entrare nell’impianto sportivo.
Il totale dei posti a disposizione delle donne per la partita del 10 ottobre è assai limitato: circa 3500, in soli quattro settori di uno stadio che ha una capienza totale di 78.000 spettatori.
“La decisione delle autorità iraniane di consentire a un piccolo numero di donne di assistere alla partita è una cinica mossa pubblicitaria con cui esse intendono ripulire la loro immagine dopo l’indignazione globale generata dalla tragica morte di Sahar Khodayari”, ha dichiarato Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.
“Solo la totale rimozione del divieto d’ingresso delle donne in tutti gli stadi di calcio non suonerà come un insulto alla memoria di Sahar Khodayari e un affronto ai diritti di tutte le donne che in Iran si stanno battendo perché quel divieto sia annullato”, ha aggiunto Luther.
“Invece di assumere iniziative riluttanti per eliminare la discriminazione nei confronti delle donne che vogliono assistere alle partite di calcio, le autorità iraniane devono abolire tutte le restrizioni al loro pieno accesso in tutti gli stati del paese, anche per gli incontri del campionato nazionale. La comunità internazionale, compresa la Fifa in quanto organo di governo del mondo calcistico, deve assicurare che le donne possano assistere a tutte le partite senza subire discriminazione”, ha proseguito Luther.
“La Fifa ha la responsabilità del rispetto dei diritti umani in tutto ciò che accade sotto la supervisione e il potere di prendere misure definitive e urgenti per cambiare uno stato di cose che è durato sin troppo tempo”, ha commentato Luther.
Pubblicamente, la Fifa ha ribadito che alle donne dovrebbe essere permesso l’ingresso negli stadi per tutte le partite. Nonostante ciò, le autorità iraniane non hanno eliminato le restrizioni.
Dall’inizio del 2018 almeno 40 donne sono state arrestate per aver cercato di entrare negli stadi di calcio. Alcune di loro sono andate a processo. Amnesty International chiede alle autorità iraniane di annullare immediatamente e senza condizioni le accuse nei confronti delle donne che hanno cercato di violare le limitazioni sull’ingresso negli stati o che hanno protestato contro di esse.