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Amnesty International ha chiesto alle autorità iraniane di prosciogliere da tutte le accuse il noto giornalista e attivista dei diritti umani Emaddedin Baghi, rilasciato, dietro pagamento di una cauzione di circa 160 euro, mercoledì 23 giugno.
Vincitore del premio Martin Ennals, Emaddedin Baghi era detenuto nel carcere di Evin, a Teheran, dal dicembre del 2009, quando era stato arrestato in occasione delle manifestazioni per le commemorazioni religiose dell’Ashura.
Sebbene sia tornato in libertà, permangono nei suoi confronti le accuse di ‘propaganda contro lo stato’ e di ‘complotto per commettere atti contro la sicurezza nazionale’, collegate a un’intervista da lui realizzata due anni fa a un leader religioso critico nei confronti del governo, il Grande Ayatollah Montazeri.
Il processo che valuterà queste accuse si terrà il 7 luglio. Diversi altri processi nei suoi confronti sono ancora pendenti. Se condannato e incarcerato, Amnesty International riterrà Emaddedin Baghi prigioniero di coscienza.
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