Iran, le condanne a morte per consumo di alcol devono essere commutate

27 Giugno 2012

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Amnesty International ha chiesto alle autorità iraniane di non procedere all’esecuzione di due uomini giudicati colpevoli per la terza volta del reato di consumo di bevande alcoliche. Le due esecuzioni sono state annunciate come imminenti da Sayed Hassan Shariati, capo della magistratura della provincia nordorientale di Khorasan Razavi.

Come pena per ciascuna delle due precedenti condanne, i due uomini – le cui generalità non sono note – erano stati condannati a 80 frustate. L’articolo 179 del codice penale iraniano prevede che alla terza condanna la pena di morte sia inflitta obbligatoriamente.

Pur in assenza di un divieto generale di ricorrere alla pena di morte, gli standard internazionali la considerano legittima solo per ‘atti criminali con l’intento di uccidere e che provocano perdite di vite umane’.

Le condanne a morte per consumo di bevande alcoliche sono piuttosto rare in Iran, paese secondo solo alla Cina per numero di esecuzioni, oltre 600 nel 2011, la maggior parte delle quali per reati di droga.